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Né pochi né molti

Da Foscasensi @foscasensi

Questi anni né pochi né molti li ho quasi dimenticati se vado a vedere le cose che avrei voluto ricordare. Sono rimaste le fondamentali più alcune altre che prendono forma nel tempo come saper rispettare una scadenza, non interrompere, dire una cosa in un certo numero di parole, avere la sicurezza di sé e l’intelligenza di trasgredire, avere un pensiero strategico, l’idea di un disegno, ricordarmi degli altri. E tutte queste cose prima che fossero chiare alla mente hanno dovuto passare per un genio recalcitrante, una metafora guasta, che a ogni passo della vita organizzata proponeva problemi confusi e regressioni angosciose. Perché, perché? mi domando quando si assottiglia lo stomaco prima di una telefonata, quando una volontà cattiva calcola le possibilità di errore prima del tasto “invio”, quando un momento prima di agire so che non farò il mio interesse. Perché, mi dico. Non è il tuo, mi rispondono. E la stessa malavoglia, una rabbia simile e angosciata la vedo in alcuni se li porti in un bosco e rimani in silenzio. Non c’è nulla, dicono. Non è il vostro, rispondo.


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