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Ne rimarrà uno solo!

Creato il 03 aprile 2014 da Patuasia

Il Buongiorno di oggi, di Gramellini, può adattarsi nel suo giudizio conclusivo alla nostra realtà e alle sue più recenti vicende: “Chi sperava che il dilettantismo folcloristico di Berlusconi fosse stata una parentesi deve ricredersi: in Italia la politica continua a essere considerata una cosa talmente poco seria che persino i tentativi di golpe si delegano ai pagliacci.” . Che cosa si è creato in Consiglio? Niente altro che un pasticcio. Dopo la risoluzione votata la settimana scorsa non si intravvede una soluzione, eppure il regista di questa operazione dovrebbe sapere quali scene dover girare dopo il primo ciak. Invece si brancola nel buio. I duellanti aspettano il segno per dar fuoco alle polveri. Ne rimarrà uno solo. Il Presidente si sente legittimato dalle elezioni e chiede una sfiducia costruttiva che la minoranza non vuole concedergli. Le interpretazioni dell’articolo 48 dello Statuto sono personali, ognuno tira acqua al proprio mulino. A rigor di lettura la richiesta di dimissioni da parte della maggioranza dei consiglieri non è sufficiente. La voce che prevede lo sciolglimento della Giunta per l’incapacità di funzionare a causa dell’impossibilità di formare una maggioranza può essere applicata solo entro i sessanta giorni dalle elezioni o dalle dimissioni del presidente della Regione. Ma non è questo il caso. Non avere un copione chiaro e ben scritto sta portando la minoranza ai primi cedimenti. L’Alpe che approva senza indugi e senza interpellare gli alleati (facendoli incazzare) il documento dei quattro saggi e il M5s che incomincia a sottolineare la sua diversità. Chi vuole un nuovo governo di transizione per andare a elezioni con una nuova legge elettorale (ci sarà da ridere, Rollandin, in caso di dimissioni mica se ne andrà a casa, rimarrà in Consiglio) e chi spinge per elezioni subito. Altro che compattezza! Altro che strategia! Qui si va avanti come sempre a tantoni. Si improvvisa. E lo stallo ci costerà caro.


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