L'ultimo esempio di questo scetticismo è legato alla figura di Giuda e in particolare al suo tradimento. Nel suo libro Gesù di Nazaret - Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, Ratzinger ha dedicato una sezione a "Il mistero del traditore" (Libreria Editrice Vaticana, 2011, pp. 78 ss.). Nell'Angelus del 26 agosto, è poi tornato sull'argomento, affermando:
Giuda si sentiva tradito da Gesù, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito. Giuda era uno zelota, e voleva un Messia vincente, che guidasse una rivolta contro i Romani. Gesù aveva deluso queste attese.Dunque per Ratzinger il tradimento di Giuda è politico: Gesù non vuole porsi al comando di una rivolta militare contro i Romani, e Giuda lo consegna agli stessi Romani.
Come fa notare Antonio Lombatti, il problema sorge quando si vanno a leggere i vangeli canonici.Nel Vangelo secondo Matteo (26.14-16) Giuda tradisce Gesù per soldi; nel Vangelo secondo Luca, la motivazione è Satana, che entra in Giuda (22.3-6); per il Vangelo secondo Giovanni, invece, Giuda ruba i soldi dalla cassa comune ed è contrariato dal rimprovero di Gesù in occasione dell'unzione dei piedi da parte di Maria di Betania (12.4-6) ed è comunque vittima della possessione di Satana (13.27).
Da nessuna parte, nei vangeli, si fa riferimento all'aspettativa di un Messia militare da parte di Giuda; da nessuna parte si dice che tradì Gesù perché non voleva guidare una rivolta; le motivazioni fornite dagli evangelisti per il tradimento sono l'avidità e la possessione da parte di Satana.
Ratzinger, evidentemente, non crede che i vangeli dicano il vero su questo punto.
Antonio Lombatti, "Sul tradimento di Giuda", Archeologia Biblica e Storia della Chiesa, 3 settembre 2012; Gustavo Zagrebelsky, "Quel Giuda politico sarebbe più eversivo", la Repubblica, 29 agosto 2012.