La parola a cui abbiamo dato carne pulsa ora come un livido fresco, come
una bruciatura. Con il nostro sudore indistinguibile che si raffredda sulla mia
pelle, la parola rimasta non può che far paura. Come prendersi solo il meglio, e
restare fermi al nostro posto mentre il cielo si spalanca? Lassù ci guardano le
nostre solitudini, intrecciate come le nostre dita, le nostre lingue, le nostre
labbra. Ho paura, non chiedermi di che. Le stelle mi ghiacciano sulla pelle e
io tremo.