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Necessari distinguo

Creato il 09 dicembre 2012 da Patuasia

L’opinione di oggi del giornalista della Stampa, Enrico Martinet, stimola una riflessione. Dice Martinet, riguardo alla partecipazione di alcune professioni nel dibattito sul referendum, che i medici hanno usato non la scienza, ma la coscienza politica e gli insegnanti hanno offerto soluzioni da ingollare come verità assolute. Prosegue con la sua personale ricetta per evitare derivazioni da ultrà di stadio: “C’è soltanto un antidoto al rischio del condizionamento, svolgere la propria professione distinguendola con forza dal proprio pensiero politico.”. Una ricetta che nel complesso è condivisibile, ma che nel contesto referendario risulta monca. E’ necessario, a mio avviso, fare dei distinguo su quanto è accaduto e che ha coinvolto due ordini professionali. Nel caso degli insegnanti il coinvolgimento è nato dalla provocazione partita dall’alto: “Non andare a votare è un diritto!” La reazione di difendere il voto come diritto storico e ingrediente sostanziale della democrazia rientra fra i compiti educativi di un insegnante. Diverso è entrare nello specifico della scelta, anche se personalmente non lo reputo così grave. A 18/19 anni si possiede già un’idea del mondo e il confronto con altre idee non può che essere di stimolo. (Ricordo interessanti e vivaci discussioni in classe con i miei insegnanti di Liceo, lezioni così appassionanti che mai mi fecero marinare un giorno. E non ho mai subito ritorsioni di alcun genere da parte loro.). Per i medici credo che la parola prevenzione rientri nella loro deontologia professionale. Pertanto se un gruppo di loro mi presenta spontaneamente dei dati scientifici che testimoniano i danni alla salute di una tale pratica, svolge con responsabilità il suo mestiere. Diverso è se i medici rispondono a un invito-obbligo che proviene da un assessore. Partecipare alla vita con senso di responsabilità e adeguatezza, che non esclude una coscienza politica, è, secondo me, il vero antidoto per evitare il condizionamento di un falso politically correct che finisce per silenziare tutto.


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