Recensione
- Autoprodotto
- Anno: 2015
Realtà estrema proveniente da Parigi, i Necroblaspheme confermano lo stato di salute di una scena transalpina che negli ultimi anni ci ha regalato gruppi di assoluto valore nei vari generi di cui è composto il mondo metallico.
Il gruppo è attivo dall’inizio del millennio, perciò si parla di una band con alle spalle esperienza ed attitudine, acquisita in quattordici anni, ed una manciata di lavori partendo dal demo d’esordio del 2001, dal primo full length dell’anno dopo (“Introducing Pure Violence”) e continuando con “Behind the Line” ( demo del 2005), il secondo album “Destination: Nulle Part” del 2008 e l’ep “XXVI: The Deeper, The Better” di quattro anni fa.
Tutto rigorosamente autoprodotto come abitudine del gruppo, il nuovo lavoro è un ottimo esempio di death metal feroce, aggressivo e dalle atmosfere oscure.
Moderno e perfettamente prodotto, Belleville, ha nell’alternanza di furiose parti death e decadenti rallentamenti doom il proprio punto di forza, siamo nel mondo oscuro dove abitano Morbid Angel, Vader e Asphyx, il tutto riprodotto da un sound perfettamente inglobato nel nuovo millennio e reso ancora più feroce da un mood di estrazione black preso in prestito dalla demoniaca scena polacca.
Di non facile assimilazione, Belleville cresce con gli ascolti, diabolico, tragico ed infernale, pregno di un’atmosfera soffocante che si respira ad ogni nota, disturbante e malevola, così da far risultare, questa raccolta di brani, un inno blasfemo alle nefandezze della natura umana.
Ottimamente suonato, l’album viaggia tra sfuriate metalliche e claustrofobici vortici putrescenti e malati, i Necroblaspheme sono maestri nel creare morbose atmosfere nere come la pece, con il growl di Yann a decantare orribili visioni gore/evil.
Nelle parti veloci e devastanti la sezione ritmica la fa da padrone (Gautier al basso e Olivier alle pelli) con l’accoppiata Lychar/Hugo colpevoli di taglienti e corrosivi riffoni ultraheavy e l’album complice un suono nitido, pur nella sua oscura e blasfema natura, risulta un bel sentire.
Nel suo complesso Belleville esce dalle casse come un monolito di musica estrema, i brani si susseguono elargendo blasfemia e ferocia con le ottime Le discours du bitume, feroce e demoniaca, Two Trees (DeadWood) e The Grande Boars Haunting a trainare l’ottimo lavoro elargito dalla band transalpina.
Siamo nel death metal più oscuro e l’album non può che essere consigliato agli amanti del genere, che scopriranno un’ottima band ed un lavoro affascinante, suonato e prodotto alla grande e dalle ottime atmosfere, dategli un ascolto.
Tracklist:
1. Rempart
2. Le discours du bitume
3. How Did We Get There
4. Two Trees (DeadWood)
5. Hyperspace
6. Waiting to Exhale
7. Freed
8. The Grande Boars Haunting
9. Gouffre
10. Such a Lot
Line-up:
Gautier – Bass
Olivier – Drums
Lychar – Guitars
Yann – Vocals
Hugo – Guitars