Stefano Cavanna
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Quando si parla di death metal, le due principali correnti fanno capo, rispettivamente, alla scuola floridiana e a quella svedese che, nel corso degli anni, hanno conferito al genere le caratteristiche che ben conosciamo.
L’evoluzione della tecnologia e le inevitabili contaminazioni hanno contribuito alla sua espansione in direzioni diverse con esiti piuttosto altalenanti; in quest’ultimo periodo, in compenso, è emersa in maniera prepotente la volontà, da parte di numerose band, di tornare a sonorità più tradizionali: una scelta, questa, che vuole essere una personale rilettura dei suoni introdotti, nello specifico, da Entombed, Unleashed o Dismember, piuttosto che un’operazione dettata semplicemente dalla mancanza di ispirazione o di intraprendenza.
Soprattutto dalla Svezia giungono in questo senso lavori di ottima fattura, ultimo in ordine temporale questo, autointitolato, dei Necrovation; la band di Kristianstad, attiva da circa un decennio, giunge così al suo secondo album dopo i buoni riscontri ottenuti col precedente “Breed Deadness Blood”.
Rispetto alle recenti uscite di The Grotesquery e Puteraeon, tanto per restare nello stesso ambito geografico e stilistico, il sound dei nostri appare più variegato e meno cupo, con qualche spazio per centellinate divagazioni strumentali e più orientato a produrre brani dotati di un certo groove senza disdegnare incisivi assoli chitarristici.
L’opener “Necrovorus Insurrection" fotografa alla perfezione gli intenti dei Necrovation e dà il via a un'aggressione sonora mai fine a se stessa, provocando un inarrestabile headbanging che lascia qualche attimo di respiro solo in occasione di qualche sporadico rallentamento. “Dark Lead Dead” e “Pulse of Towering Madness” proseguono, guidate dalla ruvida voce di Seb, con questo piacevole martellamento che alterna variazioni di ritmo a riff micidiali.
“Commander of Remains” e “New Depths” persistono con il massacro seguendo le nobili tracce dei primi Entombed, mentre “Sepulchreal” mette in bella evidenza il basso, strumento che in ambito estremo viene spesso sacrificato all’interno del muro sonoro costruito dalle band.
“Resurrectionist” è un perfetto esempio di coinvolgente mid-tempo, mentre lo strumentale “The Transition” concede un attimo di tregua prima dell’ultimo assalto perpetrato con “III Mouth Madness (The Many)”.
Come già detto per le altre band che si stanno rendendo protagoniste del recupero delle sonorità degli anni ’90, i Necrovation non ci cambieranno la vita, ma di certo contribuiscono a rendercela molto meno noiosa …
Track list :
1. Necrovorus Insurrection
2. Dark Lead Dead
3. Pulse of Towering Madness
4. Commander of Remains
5. New Depths
6. Sepulchreal
7. Resurrectionist
8. The Transition
9. III Mouth Madness (The Many)
Line-up :
Anton Bass
Bünger Drums
Seb Vocals, Guitars
Fredrick Almström Guitar
Autore : necrovation
Titolo: necrovation
Anno : 2012
Etichetta : agonia records
Voto :
(6/
10)
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