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Negli Usa le guide Frommer’s tornano in libreria, dopo il divorzio da Google

Creato il 21 luglio 2013 da Maryandthebooks @MaryTraf

Frommer's Guide

Cronaca di un divorzio (annunciato?). Nei giorni scorsi è arrivata la notizia di un matrimonio fallito, quello tra un marchio “di carta” storico e Google. Il marchio è Frommer’s, quello delle guide turistiche made in Usa, che quasi un anno fa era stato acquistato – per 23 milioni di dollari – dal colosso di Mountain View, salvo poi ritrovarsi messe in un angolo le guide, mentre i contenuti facevano gola e venivano integrati in Google+Local ed altri servizi della famiglia.
Così, allo stop definitivo delle pubblicazioni cartacee, il passo indietro (o avanti, il tempo ce lo dirà): ad aprile Arthur Frommer, il fondatore, il primo scrittore delle sue stesse guide, si riprende il marchio. Che dunque tornerà in libreria, nel prossimo autunno. Ci sono voluti una partnership con Publishers Group West, che fa parte del gruppo editoriale Perseus Books Group, un nuovo nome, FrommerMedia, e la voglia di ricominciare dell’anziano Mr. Frommer (e di sua figlia Paula). Risultato: dall’autunno saranno rilanciati 20 titoli, rinnovati per l’occasione sotto il marchio “EasyGuides”, saranno di carta ma anche, ovviamente, in versione elettronica ed usciranno tra ottobre e dicembre.
E poi l’obiettivo: arrivare a 80 pubblicazioni in poco più di un anno, alla fine del 2014. Ma soprattutto rilanciare un marchio storico, quello Frommer, ma indebolito inevitabilmente sia dai contraccolpi del brutto divorzio da Google, sia dalla crisi più generale che ha colpito il mondo dell’editoria turistica (e non solo quella di genere, aggiungerei).

Tutto nasce da un G.I.

E poi è una storia, quella della nascita delle guide Frommer, che ho scoperto proprio in quest’occasione, e va raccontata. La prima scritta da Arthur, infatti, si chiamava “The G.I.’s Guide to traveling in Europe”, la pubblicò nel 1955 ma era stata scritta a Berlino, quando l’uomo era di stanza in Europa come giovane caporale dell’esercito. Quella guida molto particolare si trasformò in un libro dal titolo eloquente, “Europe on 5 dollars a day”. Ma il marchio non rimase sempre di famiglia: già nel 1977 passò a Simon & Schuster e fu poi acquistato da John Wiley & Sons, ma il fondatore rimase sempre coinvolto come consulente. Ad agosto scorso, Google, e le attese – poi svanite, o tradite? – di una rinfrescata elettronica che avrebbe dato nuovo slancio al business. Fino al “ritorno a casa”, ad aprile di quest’anno. E ora il rilancio che riparte dall’antico, dalla carta (anche se le guide avranno anche una versione e-book, impossibile prescindere da questo, oggi).
Ma una rinfrescata ce l’avranno lo stesso perché si chiameranno EasyGuides, facili ma anche agili, snelle, anche perché dovranno buttarsi in un’arena per niente favorevole. Scrive infatti, parlando di Frommer, l’International Herald Tribune di qualche giorno fa che negli Stati Uniti le vendite di guide turistiche sono in costante declino e questo genere non è riuscito neanche a prendere il treno degli e-book, che soffrono più che in altri generi editoriali. E poi c’è il web, ci sono i siti di recensioni, dall’amato-odiato TripAdvisor in giù, contro qui combattere. Un’arma Frommer spera di averla: le sue guide saranno scritte da freelance che vivono nelle città che recensiranno, non saranno ospiti di passaggio.


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