Il destino vi ha rapiti,
Foglie strappate dall’uragano
Dai quattro angoli del mondo.Dalle masse blu che si dissolvono
Nel crepuscolo, la pioggia filtra
Un grigio paesaggio novembrino
Sul filo spinato del campo.
Le ombre disperse delle vostre
Anime tacciono sul muro
Schizzato dal cielo bianco,
offeso da ditate di azzurro.
Addossati come nubi contro
La volta che scivola in cupa
Tenda di velluto in attesa delle
Spire verdastre di serpenti ariani.
Anche le pietre del piazzale
Si rivoltavano inquiete al soffio
freddo che sapeva d’erbe e di boschi,
Che del sentiero dilavato
Increspava le pozzanghere
Piene dei fantasmi dei vostri figli.
Non scorderò le voci nel vento
Chiedere giustizia ai pezzi
Di cielo, come voi caduti,
Mentre il sole continuava
A battere indifferente.