Nel cimitero degli orsi sulle tracce dell’homo sapiens Le Grotte di Toirano

Creato il 23 giugno 2012 da Yellowflate @yellowflate

Risalendo la Val Varatella (Savona), poco oltre Toirano, si incontrano i contrafforti di un massiccio calcareo di dolomiti grigie, solcato da una serie di valloni, in cui si aprono oltre 150 caverne naturali, tutt’oggi oggetto di ricerca da parte di studiosi internazionali, come la Grotta del colombo (non aperta al pubblico), contengono testimonianze del Paleolitico inferiore e medio e hanno conservato tracce di presenze umane (uomo di Neanderthal).

Le grotte di Toirano, aperte al pubblico nel 1953 dopo le opportune opere di sistemazione, sono un complesso di cavità carsiche di rilevanza turistica, particolarmente note per la varietà di forme di stalattiti e stalagmiti, per la loro estensione (oltre un chilometro), per il ritrovamento di tracce dell’homo sapiens (12.000 anni) e resti di ursus spelaeus (25.000 anni).

Il complesso delle grotte di Toirano è composto dalla Grotta della Bàsura (strega in dialetto), scoperta nel 1950 e ricca di importanti e pregiate testimonianze dell’uomo primitivo di epoca Epigravettiana, dalla Grotta Inferiore di Santa Lucia, scoperta nel 1960 e occupata a partire dal periodo Musteriano, e da molte altre cavità, frequentate fin dall’epoca romana.

La Grotta della Basura è importante anche per la presenza, in un laghetto al suo interno, di un minuscolo crostaceo preistorico sopravvissuto all’estinzione: il Niphargus, simile ad un gambero, che raggiunge una lunghezza massima di 7 mm.

Nel 1967 fu inaugurato un tunnel artificiale di collegamento tra le due cavità naturali. Vi è poi la Sala dei Misteri (non aperta al pubblico per motivi di preservazione); lungo il suo percorso sono visibili diverse impronte di mani e ginocchia impresse nell’argilla e ricoperte da un velo calcareo, mentre sulla parete di fondo si notano conficcate pallottole di argilla scagliate probabilmente contro gli autori delle impronte, a scopo iniziatico per i giovani cacciatori.

Qualcosa di simile sopravviveva ancora tra i lapponi del XVII sec. Questa sala è anche la parte terminale della grotta.

Nel complesso, la bellezza delle grotte è messa in risalto dagli imponenti ambienti ricchi di concrezioni  di aragonite disposte a fiore, enormi stalattiti e colate di alabastro. Per chi volesse visitarle nel periodo di luglio e agosto,  ogni giovedì vengono organizzate delle suggestive e originali escursioni in notturna.


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