Trama: Dopo le sue avventure nel Regno di Oz, Dorothy Gale è tornata a casa dagli zii ma nessuno crede ai suoi racconti. Preoccupata per la salute mentale della piccola, la zia decide di ricoverarla in una clinica psichiatrica ma, durante una notte di tempesta, Dorothy scappa e si ritrova in un Regno di Oz profondamente cambiato...
Alla veneranda età di 32 anni posso dire con certezza assoluta che pochi film "infantili" sono ancora inquietanti come Nel fantastico mondo di Oz (che, se mi passate il termine, di fantastico ha davvero poco, è terrificante!!) né ne esistono altri che sono riusciti ad insediarsi così profondamente nella mia testa e nei miei ricordi. I malefici rotanti, la strega Mombi, il Re degli Gnomi sono tre figure spaventose che non smettono di mettermi i brividi, le loro parole indimenticabili come se le avessi sentite ieri (sono quasi convinta che siano passati almeno una quindicina d'anni dall'ultima volta che ho visto il film...), l'angoscia di non poter uscire da un regno pieno di pericoli come il Deserto Mortale, la sala dei trabocchetti del Re degli Gnomi o le rovine dove ballerine senza testa sono immobilizzate in una danza eterna è palpabile oggi come allora. E il tutto viene gettato in faccia al piccolo spettatore attraverso gli occhi, giganteschi, azzurri e bellissimi, di una tenerissima Fairuza Balk con vestitino, treccine e gallinella annessi, roba che ti si stringe il cuore a vederla da adulto ma, da bambino, è praticamente impossibile non identificarcisi. E così tu ti copri gli occhi, l'ansia a mille, terrorizzata all'idea che Jack Testa di Zucca muoia, che TickTock non ritorni più come prima, sentendo echeggiare nella stanza un "Doooorothyyyy Gaaaaleeeeee!!!" strillato da un mucchio di teste mozzate nelle teche, udendo il cigolìo dei Rotanti ovunque attorno a te, sbirciando attraverso le mani solo per trovarti davanti un terrificante gnomo in stop motion che sembra uscito dai tuoi peggiori incubi mentre si scioglie sbraitando "Veeleeeenooooo!!!!". Oddio, mi sono fatta trasportare. Cerchiamo di razionalizzare un attimo o passo per pazza.
Adoro Nel fantastico mondo di Oz perché è un film Disney che non sembra Disney, è la pellicola a cui avrebbe dovuto ispirarsi Raimi per il suo diludente Il grande e potente Oz, è lo schiaffo low budget e anni '80 a tutte le bambinate zeppe di effettacci CG che vengono prodotte di questi tempi. Soprattutto, lo amo per la sua modernissima ambiguità. Le bizzarre avventure vissute da Dorothy nella pellicola possono venire accettate come tali, ma possono essere tranquillamente viste anche come la reale follia di una bimba traumatizzata dal tifone che le ha portato via la casa, perché ogni elemento della realtà trova il suo corrispettivo nel mondo di Oz: l'infermiera/Mombi, il Dottore/Re degli Gnomi, la ragazzina/Ozma, i barellieri con le lettighe uniti nella figura dei Rotanti, l'apparecchio per l'elettroshock trasformato in TickTock, ogni cosa vista da Dorothy prima di fuggire dal manicomio viene riproposta ad Oz riflessa ma distorta, come se la piccola vedesse attraverso lo specchio (oggetto che viene mostrato continuamente all'interno della pellicola) della sua mente scombussolata. Più che un seguito del fortunato film della MGM, Nel fantastico mondo di Oz mi è sempre sembrato una favola nera con un lieto fine fasullo popolata non da personaggi canterini e a loro modo valorosi che desiderano quel che hanno già nel cuore (per problemi di budget lo Spaventapasseri, l'Omino di latta e il Leone codardo compaiono solo alla fine) ma da loser rabberciati alla bell'e meglio, galline petulanti ed automi che si appoggiano completamente alla spaesata protagonista, praticamente lasciata da sola a cavarsela in un mondo ostile che nemmeno le favolose scarpine di rubino riescono a rendere più gestibile o meno inquietante. Insomma, una metafora meravigliosa e terribile per la fine dell'infanzia. Forse è per questo che, in realtà, mi aveva angosciata così tanto da bambina, non tanto per gli elementi palesemente horror. E forse è per questo che, ancora oggi, Nel fantastico mondo di Oz è uno dei miei film preferiti.
Di Fairuza Balk (Dorothy) e Piper Laurie (Zia Em) ho già parlato ai rispettivi link.
Walter Murch è il regista della pellicola. Alla sua prima e unica prova “in solitaria” come regista, è stato soprattutto montatore del suono (ha vinto due Oscar, con Apocalypse Now e Il paziente inglese) e anche sceneggiatore. Ha 70 anni.
Nicol Williamson intepreta il Dr. Worley e il Re degli Gnomi. Scozzese, ha partecipato a film come Hamlet, Robin e Marian, Excalibur, La vedova nera, L'Esorcista III e Spawn. E' morto nel 2011 all'età di 75 anni.
Jean Marsh (vero nome Jean Lyndsey Torren Marsh) interpreta sia l'infermiera Wilson che Mombi. Inglese, ha partecipato a film come Cleopatra, Frenzy, Changeling, Willow e alle serie Ai confini della realtà, Love Boat, Dottor Who e La signora in giallo. Anche sceneggiatrice, ha 80 anni.
E ora un paio di curiosità. La voce originale di Jack testa di zucca è quella di Brian Henson, figlio del creatore dei Muppet, Jim Henson, mentre nei panni dell'Uomo di latta c'è l'ex Oompa Loompa Deep Roy. Non ce l'hanno fatta invece Christopher Lloyd, che avrebbe dovuto interpretare il Re degli Gnomi, e Louise Fletcher, presa in considerazione per il ruolo di Mombi. Il film non è un vero e proprio seguito de Il mago di Oz con Judy Garland (nonostante riprenda le stesse scarpette di rubino, cosa che è costata alla Disney uno sproposito in diritti da pagare alla MGM!), tuttavia si basa su due opere di L. Frank Baum ambientate sempre a Oz, Il meraviglioso paese (o regno, dipende dalle edizioni) di Oz e Ozma, regina di Oz (o Ozma di Oz, idem come sopra), dai quali riprende molti elementi. Oltre a consigliarvi di recuperare tutta l'opera cartacea, se Nel fantastico mondo di Oz vi fosse piaciuto cercate anche Il mago di Oz, Il grande e potente Oz, La storia infinita, La storia infinita 2, Chi ha paura delle streghe?, Labirynth e Alice nel Paese delle Meraviglie. ENJOY!