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Nel film “Lo stagista inaspettato” un Robert De Niro rassicurante ci insegna,una volta di più, quanto gli anziani siano una risorsa preziosa

Creato il 10 dicembre 2015 da Giannig77

Mi spiace quest’anno non essere riuscito a garantire una presenza fissa sul mio blog, fino a un anno fa, appuntamento settimanale praticamente fisso e, spesso e volentieri, rifugio sicuro nel momento in cui avessi sentito il bisogno di confidarmi, lasciare libero sfogo a pensieri, dubbi o auspici, condividendo con voi il mio mondo interiore.

Ho cercato almeno di garantire un minimo di continuità per quanto riguarda anche in questo spazio, la pubblicazione di miei pezzi usciti in altri siti, ma ho quasi purtroppo del tutto lasciato da parte ad esempio alcune segnalazioni di film, spesso visti nell’ambito della rassegna del Cineforum di Cerea che continuo a frequentare con piacere.

La stagione è ancora nella prima fase e come ogni tanto accade, io e la mia Mary abbiamo giudizi non sempre che collimano sulle pellicole viste: i punti di maggior distacco hanno riguardato soprattutto il film di Garrone “Il racconto dei racconti”, che a me ha intrigato e a lei… disgustato… , oppure “La famiglia Belier”, caso cinematografico in Francia, da mia moglie accolto con grandissimo favore e da me in maniera più tiepida.

Di tutti i film ho, in modo abbastanza accurato, lasciato un commento sulla pagina ufficiale facebook del Cinema Mignon di Cerea, ma oggi mi va di scriverne nel dettaglio anche qui, perchè proprio ieri abbiamo assistito a un film molto piacevole, in grado di metterci assolutamente d’accordo.

Si tratta di una commedia passata un po’ in sordina anche tra le riviste specializzate di cinema, e il cui titolo poteva come minimo spiazzare, insinuando il dubbio che si stesse trattando di una… boiata… sì, che facesse ridere ma in fondo sempre una boiata.

Invece “Lo stagista inaspettato” (sic), con un magistrale Robert De Niro e una sempre convincente Anne Hathaway, è proprio un film con tutti gli ingredienti giusti per colpire e coinvolgere lo spettatore.

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Dimenticate il De Niro delle ultime irriverenti commedie, in cui spesso interpretava il vecchio spigoloso; qui lo strepitoso attore (a mio avviso uno dei tre migliori della storia) si ritrova a indossare i panni (sempre eleganti) del saggio, moderato, tenero, comprensivo, anziano desideroso di riappropriarsi nuovamente di un ruolo attivo nella società. Non vado a raccontare la trama del film, ma mi piace sottolineare come si possa ancora proporre film dai buoni propositi, senza scadere nel melenso, scivolando giocoforza nella banalità. Qui non si avverte quel buonismo, a tratti fastidioso, che siamo abituati a riscontrare in corrispettivi film italiani – pur interessanti a volte – e l’equilibrio stilistico è sempre garantito da un’ottima sceneggiatura. Un film da recuperare.


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