Cala Violina, Maremma, Grosseto, Toscana. Una questione di umanità. Sulem e Adbi sono due ragazzi somali, sbarcati a metà maggio a Lampedusa, due giovanissimi di quelli che sono rientrati nel piano d’accoglienza della Regione Toscana, e, come destinazione sono stati assegnati al Comune di Scarlino. Ed è qui che nasce l’idea di una nuova forma di ospitalità ma anche e sopratutto di solidarietà: Sulem e Adbi oggi lavorano a Cala Violina, un’area verde che comprende una delle più belle spiagge maremmane.I comuni del grosettano hanno messo in piedi un grande progetto di accoglienza che prevede infatti l’accoglienza dei rifugiati politici e no, con un lavoro attraverso stage senza retribuzione, così come prevede la legge, intanto però è data loro la possibilità di apprendere la lingue e sentirsi vivi attraverso un lavoro. Intervistati dal Corriere Fiorentinoi due ragazzi rispondono: «Il mare qui è molto bello» dice Sulem, mentre raccoglie le cartacce da terra. A lui e ad Adbi è stato dato il compito di tenere pulita la spiaggia e l’area verde di Cala Violina, oltre a sorvegliare il parcheggio per le auto dei turisti. «Io in Libia facevo l’operaio— continua Sulem— Ora invece lavoro sulla spiaggia e sono decisamente più felice» . Sempre a Scarlino, nella frazione del Puntone, c’è un campo a due passi dalla spiaggia, dove il Comune ha dato il via un progetto per l’allevamento degli asini. «Mi piacciono gli animali. Già in Africa lavoravo con loro» dice Haiti, che insieme ad Hashi e Khairi è stato assegnato a questo progetto. «Sono bravissimi— dice il loro responsabile— Arrivano la mattina intorno alle 8 subito vanno a dare acqua e fieno ai ciuchini» .
Tutti gli operatori della cooperativa Il Nodo di Follonica sono veramente soddisfatti infatti grazie all’ausilio dei ragazzi possono gestire meglio lo lo stabilimento balneare Tangram, attrezzato per ospitare persone disabili.
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