C’è un istante preciso in cui le cose che vedo entrano nella scrittura, si sentono echeggiare dei battiti alla mia porta, battiti che fanno oscillare il suolo. È in quel momento che oggetti dimenticati, persone, luoghi, si fanno strada dentro di me, cercano il loro spazio in quell’universo privo d’aria, si tramutano in qualcosa di nuovo. È successo così ieri mattina, mentre salivo in macchina e sentivo il rumore di una Tv accesa che proveniva da una finestra del primo piano. Ho alzato gli occhi in alto e ho visto brillare lo schermo dietro le grate di sicurezza della finestra, e sullo schermo un tulipano giallo, immobile, o forse appena scosso dal vento elettronico di pixel che animava l’immagine. E poi una voce, la voce di una donna che si era appena alzata dal letto, e i suoi passi di pantofole e feltro che scivolavano sul pavimento, e dalla voce si poteva indovinare tutto della donna, ogni minimo particolare della sua vita, ogni istante di quei suoi macchinosi risvegli mattutini, l’odore del suo caffè e quello del suo alito, l’ombra dei lecci sulla strada e il canto degli storni, i ricordi della prima infanzia, i cieli della sua pubertà. Quella donna andava verso la parola scritta, e la parola scritta verso quella donna, come l’anfora all’acqua, ed io inebetito in questo mondo di passaggio, a contemplarne il mistero.
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Jaan Kaplinski, LA METÀ DELL’ANNO È PASSATA…
La metà dell’anno è passata. Nella stanza al pianterreno
la radio trasmette musica rock.
Sono arrivate le vacanze. Per metà dell’anno
ho pensato: in estate scriverò poesie. Ora
sto qui seduto e ancora una volta
una falena bianca mi entra nella mente.
La falena volava intorno alla betulla ieri sera
e io sentii che avrei potuto scriverci su una poesia; sentii
che avrei scritto su questa sera,
questa betulla e questa falena,
sarebbe stata una poesia. Forse la falena
era solo un segno, un segno di qualcosa
lontano, più alto e più profondo,
come un paio di volte prima. Un segno:
qualcuno è fuggito, prende il volo,
vola via.
I rami dondolano nel vento della notte. Una poesia.
Venuta. Andata.