Magazine Pari Opportunità

Nel nome del Popolo italiano.

Da Suddegenere

” ” IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori: (la presenza di Maria Rita Saulle, “porella”, irrilevante anche nella dicitura)   

 

- Francesco AMIRANTE Presidente

- Ugo DE SIERVO Giudice

- Paolo MADDALENA ”

- Alfio FINOCCHIARO ”

- Alfonso QUARANTA ”

- Franco GALLO ”

- Luigi MAZZELLA ”

- Gaetano SILVESTRI ”

- Sabino CASSESE ”

- Maria Rita SAULLE ”

- Giuseppe TESAURO ”

- Paolo Maria NAPOLITANO ”

- Giuseppe FRIGO ”

- Alessandro CRISCUOLO ”

- Paolo GROSSI ”

 

ha pronunciato la seguente SENTENZA……” ” http://www.giurcost.org/decisioni/index.html (percorso: ricerca cron./2010/265)

Ecco un’altra perla della Consulta, dopo la sentenza 25138 di neanche un mese fa  ( solleviamoci ) .

“….Al riguardo, il giudice a quo rileva come molti dei delitti richiamati nel comma 3 dell’art. 275 cod. proc. pen., pur nella loro indubbia gravità, siano comunque meno gravi di altri reati non richiamati….”

“…la misura «estrema» della custodia in carcere non dipenda da una valutazione «quantitativa» della gravità dei delitti, ma da una valutazione di tipo essenzialmente «qualitativo».”

La ratio della custodia cautelare non sarebbe ravvisabile “…in relazione ai reati sessuali cui il legislatore del 2009 ha esteso la presunzione, trattandosi di delitti che, pur nella loro «gravità e odiosità», presentano «una meno spiccata caratterizzazione pubblicistica», essendo offensivi di un bene giuridico prettamente individuale (la libertà sessuale).”

“…l’indagato o imputato si troverebbe a subire una immotivata compressione della propria libertà personale e un trattamento riservato al colpevole, prima della sentenza di condanna….”

Secondo la Corte Costituzionale con la custodia cautelare per i presunti (nella maggior parte dei casi “certi”) reati di violenza sessuale, anche su minori, si userebbe un trattamento ingiustificatamente identico a quello previsto per i delitti di mafia (pericolo per tutta la comunità mentre i reati sessuali vengono definiti come fenomeni di devianza, spesso conseguenti a patologie, le quali possono risultare contenibili, con misure diverse dalla custodia in carcere), e ingiustificatamente più severo di quello stabilito per altri reati (viene citato lo spaccio di droga ai minori).

Leggendo questa sentenza, tutta, mi pare molto chiaro quanto le Istituzioni siano lontane dal voler condannare fermamente la violenza, e quanto poco grave la considerino. Eppure sono tempestive le “Istituzioni”, quando si tratta di togliere un figlio appena nato alla madre, perchè la madre, pur essendo capace di intendere e di volere, senza precedenti penali, e non avendo mai fatto uso di droghe, guadagna onestamente solo 500 euro al mese (come è accaduto qualche giorno fa a Trento); oppure quando si tratta di rimpatriare una donna nigeriana che si era rifugiata a Bologna perchè condannata a morte, nel suo paese, per aver ucciso un  connazionale nel tentativo di difendersi dallo stupro ( http://www.donnepensanti.net/2010/07/il-decalogo-di-faith/ decalogo di Faith che vi prego di sottoscrivere).

E’ quindi una questione di diritto di cittadinanza, che le donne mi pare non abbiano appieno, per usare un eufemismo.

La Consulta, ieri, in nome di chi si è espressa? Scriveva un poco di tempo fa Anna Rosa Macri’, a proposito della vicenda di Anna Scarfo’: “Io lo so cosa vuol dire essere stuprata. Lo so perché sono una donna e le donne lo sanno anche se non sono state mai stuprate. Io conosco quella rabbia, quelle lacrime, quella vertigine, e il cielo che ti cade addosso e ti sprofonda con tutta la luna e le stelle; lo so perché sono una donna e a tutte le donne è capitato un giorno di essere stuprate. Io come Anna. Anna come tutte noi.

Lo stupro è dunque, semplicemente, una “violazione della libertà sessuale”, come si legge nella sentenza, oppure un annientamento della persona (fatta di corpo e psiche), un evento che ruba la vita?  

Nel nome del Popolo italiano.

Chi si fa carico delle vite distrutte delle vittime? Le Istituzioni? A proposito della richiesta di messa in prova degli otto minori accusati di violenza sessuale, l’avvocato della giovanissima di Montalto di Castro ricordava che nessuno ha mai pensato al reinserimento di Marinella, mentre gli stupratori vengono aiutati a reinserirsi nella società.

Chi protegge le vittime mentre l’accusato è in attesa di giudizio?Le Istituzioni? Lo ricordiamo l’uomo che ha ucciso le due ex compagne, dopo ben sette denunce per stalking? E i pedofili che sono ad alto rischio di reiterazione del reato?

 

E in tutto cio’, perchè cosi’ poco interesse, da parte di chi potrebbe avere “voce”,  nei confronti dell’ennesimo grave precedente? A quanto pare quando si tratta di “cose nostre”, si trovan tutti daccordo.

 

stuprata a vent’anni (di Mariagrazia Gerina),  i due condannati in contumacia sono scappati mentre erano agli arresti domiciliari, nessun risarcimento dallo Stato. ( fonte: http://www.zeroviolenzadonne.it/ )

 

(foto: Man Ray, Erotica violata, 1933)


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