Spesso nella
semplicità si ritrovano i risultati migliori, la piena soddisfazione e uno
stimolo che aiuta la proiezione nel futuro, accantonando gli atteggiamenti
negativi a favore di qualcosa di costruttivo.Se poi si parla di
musica, e di eventi ad essa correlati, il buonumore si scioglie prontamente,
solo per il fatto che spesso si tende ad ottenere pochissimo in relazione allo
sforzo profuso.Ciò che è avvenuto il 15 Giugno a Cisano sul Neva, nell’entroterra di
Albenga, ha quasi del miracoloso, anche se occorre dire che lo sforzo
effettuato da Mirella
Carrara e Stefano Mantello è stato notevole e prolungato nel
tempo. Mi scuso fin d’ora per le eventuali mancate citazioni, ma il lavoro
capillare di Mirella e Stefano è quello che ho potuto toccare con mano, nel
corso di svariati mesi.Ma di cosa sto
parlando?Occorre specificare
che Cisano sul Neva è il luogo in cui si nascondevano, si ritempravano e
producevano idee e suoni i TRIP, gruppo legato per molto tempo ai nomi di Joe Vescovi (savonese) e Wegg Andersen (londinese), che a
partire dalla fine degli anni ‘60 ha dato lustro alla musica progressiva
italiana. L’internazionalità di questa band era dovuta proprio a Wegg e a Billy Gray, pieni di collaborazioni e amicizie importanti nel mondo
musicale d’oltremanica. Poco utile ricreare in questa occasione la lunga
storia, con le varie diramazioni, molto meglio capire cosa accadde in quel
piccolo paese una quarantina di anni fa,
sottolineando il legame tra la band e gli abitanti di Cisano.Nel 1974 venne organizzato una memorabile
manifestazion, come spesso accadeva in Italia e nel mondo in quel periodo, sull’onda
lunga di Woodstock. TRIP, ma non solo… Bennato,
Dedalus, Biglietto per l’Inferno e La
Corte dei Miracoli.Era presente la
giovane Mirella. Non era presente Stefano, nato da pochi giorni. Ero presente
anche io, adolescente e apparentemente sulla via della trasgressione contenuta.E domenica scorsa, tra i partecipanti
alla giornata commemorativa, c’erano altri compagni di
Festival, con cui ho condiviso ore importanti, e che solo nell’occasione ho
potuto marginalmente conoscere, persone come ad esempio Carlo Ciccione, il Presidente
dell’associazione patrocinante l’evento.La semplicità, dicevo.
Nessun nome altisonante, nessun gruppo pronto a riproporre la musica dei TRIP, eccezzion fatta per Pino Sinnone, il batterista dei primi due album.
Però… tanta sostanza e, soprattutto, la voglia di passare assieme alcune ore
che non fossero solo funzionali ad una operazione nostalgia, come qualcuno ha
dipinto - in totale buona fede - ma un punto di partenza, sigillato dalla
promessa, o quantomeno dall’intento, di riproporre in quel luogo altre
situazioni musicali, che il primo cittadino di Cisano cercherà di
favorire.Ho rifatto in auto la
strada che da giovanissimo percorsi quel lontano giorno di Luglio. Ricordo
perfettamente il mio viaggio solitario, in treno, da Savona ad Albenga, con la chitarra
sulle spalle. L’ultimo tratto lo percorsi in autostop, con compagni occasionali
trovati sul treno, e furono minuti un po’ traumatici per me, che trovavo
piacere nel conformarmi al gruppo, ovviamente, ma solo per alcuni atteggiamenti…
sani: i capelli, la musica, i vestiti colorati. Su quell’auto trovai uno dei
primi pericoli seri, se si considerano le poche difese che normalmente si hanno
a quell’età. Rifiutai decisamente la “roba” che ci veniva regalata e, appena
possibile, fuggii da quell’auto. Di quel giorno ricordo solo questi aspetti, e
poi uno spazio impolverato, un palco, e l’immagine di Bennato arrivato in
autostop (anche se Joe Vescovi svelerà che il punto di partenza era Milano e
non Napoli). Della musica non mi è rimasto quasi niente, ma non posso
dimenticare l’atmosfera e il mio feeling di giornata: può essere poco
importante un evento capace di lasciare il segno in tal modo?Torno al presente. L’organizzazione
prevedeva, soprattutto, una ricerca documentale molto precisa, e di fatto ciò
che Mirella e Stefano hanno creato è un lungo di film fatto di fotografie,
movie, ricordi, ritagli di giornale, locandine… un lungo tratto realizzato
attraverso il passaparola, il coinvolgimento di amici e conoscenti. Molti i musicisti
importanti che hanno rilasciato un pensiero scritto, senza farsi pregare.Il Bar Le Cascate, un paio di chilometri
oltre Cisano, si è trasformato nell’occasione in un luogo sacro, di culto, capace
di resistere ai capricci di un tempo pazzo, permettendo un’esposizione
incredibile, che ha catalizzato l’interesse dei partecipanti.Da evidenziare la
presenza di amici di Wegg, arrivati dalla Svizzera con oggetti personali del
bassista inglese, cimeli intimi e di
assoluto valore storico musicale.La manifestazione
inizia a fine mattinata, con Alberto
Sgarlato in veste di conduttore. Non ero presente in quella parte di
giornata, ma pare che l’affluenza di pubblico si stata più che soddisfacente.Da tenere presente le
condizioni generiche: era domenica, il luogo discretamente decentrato, il tempo
pessimo e… nessun concerto.In realtà lo spazio
musicale è nato, con la presenza dei TRE
GOTTI, bravissimo gruppo del luogo, legato in parte ai TRIP, e capace di
proporre in acustico un repertorio italiano molto vario.A partire dalla 16 il
focus diventa il ricordo del Festival, e lo scorrere delle parole si trasforma
in un fiume di aneddoti che spazia da Joe a Wegg a Bill, sfruttando la presenza
di chi nei Trip ha lasciato il segno, Pino
Sinnone.Si aggiungono nel
frattempo altri amici, come alcuni componenti de Il Cerchio D’Oro (i gemelli Terribile e Franco Piccolini) e qualcuno che in
quell’occasione ebbe parte attiva: Alessio
Feltri, tastierista de La Corte dei
Miracoli e Mauro Scogna - fratello
dell’allora batterista Flavio - manager del gruppo e quel giorno con ruolo
organizzativo.Come è noto, spesso le
parole sono poco gradite quando si è in ambito musicale, ma l’attenzione
generale si è mantenuta a livello altissimo, e se è vero che si era lì preparati,
conoscendo esattamente lo svolgimento della giornata, è risultata palese l’emozione
dell’audience. Sono rimasto particolarmente colpito dall’atteggiamento di
Feltri e Scogna, credo ormai lontani da quel mondo che forse non gli appartiene
più, ma pronti a rispondere ad una chiamata di aiuto e a fornire testimonianze
toccanti. Ad osservarli dall’esterno, nei momenti a seguire, quelli della
musica suonata, era evidente il buon grado di coinvolgimento, forse inaspettato
anche per loro.Quando arriva il
momento dei suoni, come sempre accade, ogni tipo di rigidità si scioglie, e
mentre i TRE GOTTI riescono a sollecitare corde nascoste, nascono
spontaneamente jam di qualità, con Sinnone e Gino Terribile alla percussioni, e
una parentesi beatlesiana con i soli gemelli.Tante persone,
sicuramente maggiori di quelle che si trovano mediamente ai concerti.Al tirare delle somme,
il ricordo di quarant’anni di TRIP ha permesso di superare il momento
celebrativo, trasformandolo in un concerto, in un momento di assoluta serenità,
in attimi da riproporre al più presto,
magari attraverso altri protagonisti, ma con lo stesso obiettivo.I TRIP sono stati e
sono ancora una band capace di far sognare, e la loro musica ha pitturato
pagine divenute indelebili, senza tempo, innovatrici, entrate di diritto nella
storia.Un piccolo aneddoto di
giornata. Tra i tanti pezzi importanti arrivati dalla Svizzera, c’era anche l’agenda
personale di Wegg. Lo scopo era quello di dimostrare come all’interno del notes
ci fossero molti nomi legati a Cisano, a sottolineare il legame tra il bassista
ed una paese che lo aveva simbolicamente adottato. Però… accanto ai tanti
abitanti del posto era facile leggere qualche altro indirizzo - e numero di
telefono - di personcine abbastanza
importanti: JimmyPage, Pete Townshend, Jeff Beck,
Ritchie Blackmore… impossibile non
restare affascinati da cotanta storia! Ma il sindaco ha saputo evitare l’incidente…
diplomatico! Aspettiamo fiduciosi la prossima occasione, certi che il
momento magico possa essere ricreato con facilità.A seguire un piccolo filmato che raccoglie frammenti di
quanto descritto.
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