Nel trading e in tutto ciò che gira attorno al mondo borsistico abbondano detti, motti e citazioni che oltretutto spesso suggeriscono verità importanti.
Pochi però superano in verità il classico: “Taglia le perdite e lascia correre i profitti!” che avrai sicuramente già sentito ben più di una volta. Il punto però è se lo hai davvero fatto tuo comprendendo la profonda saggezza e verità di queste poche parole apparentemente così semplici.
Nello scorso articolo parlavo dell’importanza di accettare l’idea che le perdite, nel trading, sono parte indispensabile del “gioco” e, di conseguenza, in una certa misura assolutamente inevitabili.
Dal punto di vista metodologico, prevedere prima dell’apertura di una posizione di trading una “perdita massima” che si è disposti a sostenere ed un preciso livello tecnico in cui predisporre il proprio ordine di “stop loss” permette innanzi tutto di proteggere il proprio capitale dal rischio di contrarre una perdita rilevante.
Traducendo questo concetto in numeri, se divido sistematicamente il mio capitale dedicato al trading in 5 differenti operazioni e se su ognuna di queste operazioni prevedo uno stop loss con perdita massima al 5%, è palese per chiunque sappia destreggiarsi un minimo con concetti matematici di base come su ogni singola operazione non stia rischiando più dell’1% del mio capitale totale.
Questo vuol dire che, anche chiudendo 10 operazioni consecutivamente in perdita non avrei “bruciato” più del 10% del capitale a mia disposizione per il trading. Traendo dalle perdite le necessarie lezioni ed andando ad investigare sugli errori commessi, questo significa che basteranno un paio di operazioni azzeccate per riportare il conto almeno in pareggio!
Bada bene, questo delle 10 perdite consecutive è oltretutto solo un esempio per chiarire il concetto perchè per chiunque abbia ricevuto almeno una formazione di base sul trading e segua anche solo alcune semplici regole di selezione delle operazioni, l’ipotesi di 10 perdite consecutive non è nemmeno da prendere in considerazione!
D’altra parte, come si comporta invece chi non accetta l’idea di incassare una perdita (e che non la accetta non solo perchè non vuole perdere denaro ma anche e soprattutto perchè chiudere in perdita significherebbe ammettere il proprio errore nella scelta di imbarcarsi in quell’operazione!)?
Solitamente fa uno o più dei seguenti (gravi) errori:
- Tiene aperta la posizione lasciando crescere la perdita a dismisura “pregando” perchè il titolo inverta magicamente la propria caduta verso il basso
- Si ripromette di chiudere l’operazione “appena sarà tornata in pareggio” e così facendo tiene del denaro bloccato per moltissimo tempo, denaro che potrebbe essere decisamente più produttivo se impiegato in altre operazioni con altri titoli decisamente più performanti
- Errore degli errori, acquista altre azioni con l’idea errata che “mediando a ribasso” si avvicini l’agognato momento del pareggio. In realtà non sta facendo altro che aumentare il proprio livello di rischio e moltiplicare le perdite aumentando la propria “scommessa” su un cavallo perdente.
Tornando alla matematica del trading (i numeri non mentono mai!), ragiona anche sul fatto che per recuperare una sola, scellerata e catastrofica perdita del 50% del proprio capitale, diventa a questo punto necessario far rendere il capitale rimasto del 100% solo per tornare in pareggio!!!
Invece, la cosa più probabile dal punto di vista della psicologia del trader frustrato dalle perdite pesanti e non supportato da un metodo (se non hai un metodo inizia a comprendere i meccanismi di base guardando il mio VIDEOTRAINING INTRODUTTIVO GRATUITO) è che, alla successiva operazione, si ritroverà a chiudere la posizione non appena avrà conseguito un minimo guadagno proprio per non rischiare di rivivere l’incubo del titolo che si avvita verso il basso.
In sostanza, il trader principiante e inesperto quando guadagna realizza poco e quando invece perde lo fa in maniera significativa, l’esatto contrario del “tagliare le perdite e lasciar correre i profitti” da cui abbiamo iniziato il nostro ragionamento.
Si può vivere benissimo senza fare trading, ma muoversi sui mercati senza il supporto di una solida formazione alle spalle significa inevitabilmente consegnare il proprio denaro in pasto agli squali che nuotano instancabili attorno agli ingenui principianti che credono che bastino un pò di motivazione e qualche intuizione per sopravvivere contro chi ha invece ben compreso le regole del gioco e le utilizza costantemente a proprio vantaggio.
Sabato 18 dicembre a Reggio Emilia ci sarà l’ultima edizione del 2010 del corso INVESTIRE IN AZIONI E ETF (POSITION TRADING), la tua opportunità per iniziare a comprendere le vere regole del profittevole mondo del trading consapevole.
Ti aspetto, buon trading!
Roberto Pesce
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