Nel Ventre Della Bestia contiene due lunghe registrazioni (poco oltre i venti e i dieci minuti) effettuate nella Foresta di Sant’Antonio, sotto il Poggio Massa Nera, il tutto racchiuso in un cd confezionato come un 7” e arricchito dalle grafiche ficcanti di Stefano Matteoli. Proprio le dimensioni particolari dell’edizione permettono di apprezzare in pieno la scelta delle immagini e del taglio dato all’artwork del progetto, particolarmente efficace nel preparare al suo contenuto musicale. Qui ci si muove dalle parti del drone-doom, con una forte impronta ambient e atmosfere cupe rafforzate dai suoni spessi e densi utilizzati dai tre musicisti coinvolti e già incontrati su queste pagine per la loro presenza in varie formazioni legate all’etichetta fiorentina. Nonostante l’approccio monolitico e minimale scelto per questo lavoro, le due composizioni si aprono a differenti variazioni e accenti, così da lasciare l’impressione di un lavoro cangiante, in cui si passa dal puro ambient all’energia elettrostatica del drone-doom e a incursioni nella psichedelia, in un crescendo che finisce per conquistare l’ascoltatore. Laddove, troppo spesso, su questi territori si finisce per mettere alla prova la resistenza e ci si perde in lunghe reiterazioni, la scelta di utilizzare una struttura che progressivamente prende forma e si irrobustisce permette di apprezzare le varie anime del progetto e le differenti personalità coinvolte. Del resto, quando si ha a che fare con sonorità tanto legate alla capacità di creare un’atmosfera particolare e di evocare immagini, non si può che considerare come elemento primario proprio l’efficacia nel tratteggiare sensazioni legate ai luoghi che hanno fatto da cornice alle registrazioni, obbiettivo qui centrato senza sbavature o forzature di sorta. Non sappiamo se si tratti di un’uscita estemporanea o se il tutto avrà un seguito, il che sarebbe auspicabile visto che ancora una volta – quando si tratta di addentrarsi nell’oscurità – a Firenze si dimostrano maestri.
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