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Nell'anno del Pappa Re

Creato il 07 luglio 2010 da Sogniebisogni

bussi a denari e pigli bastoni

L’anno di Caravaggio procede nel porgerci le sue inestimabili mercanzie. Ora, dopo mesi di incertezza, pioggie fuori luogo e nuvolaglie varie, si è spalancato il vaso di melassa bollente che definisce i termini pandoriani delle nostre estati urbane, umide e canicolari. La si ritrova sparsa e ingrommata dappertutto, calda e viscida fin dentro i vestiti. Ogni cosa sembra sudare, persino il monitor del surriscaldatissimo computer che ha la ventola turbinante come neppure gli elicotteri di Apocalypse Now. Se il paese suda è buon segno: vuol dire che è ancora vivo tutto sommato, a meno che non si tratti di putrefazione che, come si sa, tende a trasudare prima della definitiva mummificazione della salma.

Oggi l’Urbe Maxima era al suo meglio con tanto di manifestazione di terremotati e relative manganellate. Non avete delle case dove tornare, o scellerati senzatetto? Qui abbiamo bisogno di spazio e tempo per non fare assolutamente un cacchio. Ci si aspettava che il pappa-re, cavalier De’Nanis, anche noto come Fesso d’Arcore, s’affacciasse al suo balconcino come i monarchi a fumetti e ci facesse qualche suo discorsetto rassicurante, condito di lepidezze tanto scadute e degradanti da volgere al surreale. Invece niente. Forse è imbarazzato, suggerisce qualcuno, forse è morto ed è stato sostituito con un sosia come Paul McCartney suggerisco io. In ogni caso oggi non ha sniffato abbastanza cocaina da prodursi in comizi mussoliniani in costume adamitico come il buon consigliere Zaccai.

Per i poveri aquilani l’Asso di Denari si è trasformato magicamente nel Cavaliere di Bastoni: l’unica morale per tutti noi è che il mazzo è sempre enorme (e le carte abilmente truccate).


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