Si terranno a partire dal prossimo 2 aprile le elezioni legislative e presidenziali in Sudan.
Lo hanno annunciato oggi a Khartoum i responsabili della commissione incaricata di organizzare lo scrutinio.
Omar Hassan al Bashir, 70 anni, salito al potere con un golpe nel 1989 e ricercato dalla Corte penale internazionale per le stragi commesse nella regione del Darfur, non ha ancora chiarito se si candiderà per un nuovo mandato.
Nell’attuale legislatura il suo Partito del Congresso nazionale controlla circa il 90% dei seggi.
Le ultime elezioni furono boicottate dai maggiori partiti di opposizione. Quasi certamente accadrà anche questa volta.
Difficili, tuttavia, le previsioni per il futuro prossimo e per chi ricoprirà la carica presidenziale.
Certi “dinosauri”, come sappiamo, difficilmente accettano di estinguersi .
E poi paternalismo e populismo sono quasi sempre vincenti quando l'interlocutore è in difficoltà.
Specie in un contesto come quello dell'odierno Sudan.
Sudan il cui benessere è andato gradualmente riducendosi dopo la secessione e la nascita, anni fa (e non è molto) ,del nuovo Stato del Sud Sudan.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)