Nell’intestino l’origine di anemia, infertilita’, depressione al femminile

Da Nicla

 

Il problema oggi non sono le conoscenze ma le loro scarse ricadute nella pratica clinica”.

Così il dott. Paolo Mainardi, chimico ricercatore impiegato presso il Centro di Epilessia dell’Università di Genova, ha illustrato punto per punto tutte le correlazioni al femminile inerenti l’apparato intestinale.

C’è un motivo per cui le depressioni, così come le malattie autoimmuni colpiscono più donne che uomini- ha detto- E questo motivo rientra completamente nella costituzione del macrobiota intestinale femminile”.

Già docente del Life Style Seminar, il portale di formazione permanente promosso da Be4eat, il dott. Mainardi ha spiegato nel dettaglio tutte le connessioni tra una vulnerabilità intestinale nella donna e le diverse problematiche al femminile quale osteoporosi e la sindrome metabolica.

La gravidanza- ha detto- è una sfida naturale al sistema immunitario. Per poter accogliere nel proprio grembo un altro essere “estraneo”, il corpo della donna deve abbassare ciclicamente le proprie difese nei momenti di massima fertilità. Il triptofano, un amminoacido essenziale dell’organismo umano, è un complice importante in questo delicato processo. Mensilmente esso varia la propria concentrazione mandando l’organismo femminile in una naturale disbiosi al fine di consentire il possibile ancoraggio del feto. Il triptofano, tuttavia, è un precursore della seratonina il cui deficit fa sì che la donna diventi più ansiosa e più facile a leggere depressioni (i famosi sintomi pre-mestruali). Ma quando questo meccanismo si inceppa e l’intestino della donna non è più in grado di ritornare da uno stato di disbiosi naturale ad uno di equilibrio il suo organismo rimane debole e indifeso. Da qui l’avvio di tante patologie croniche degenerative”.

E’ qui, nel nostro intestino la vera strada della salute o della malattia, ha sottolineato nei suoi approfondimenti il ricercatore. Una strada così chiara e così evidentemente tracciata da fargli affermare, dati alla mano, che il DNA di questo macrobiota intestinale ci  caratterizza di più di un codice genetico ereditario.

La manifestazione o meno di una vulnerabilità genetica- ha precisato Mainardi- è dettata  dalla capacità protettiva del nostro macrobiota intestinale e dalla sua integrità”. 

Ecco perché quindi puntare tutto all’intestino e al suo corretto funzionamento ed equilibrio è una strategia efficace per mantenere e ritrovare la propria salute a lungo termine, soprattutto nel caso di patologie su base autoimmune, depressioni, cefalee e malfunzionamento degli organi riproduttivi.

La stessa anemia femminile ha un risvolto intestinale- ha spiegato il ricercatore-. Generalmente una anemia da carenza di ferro viene attribuita ad una alterazione nutritiva. (si introduce poco ferro). Non c’è nulla di più sbagliato! Esattamente come ricercarne la causa nel ciclo mestruale! Dalla dieta si ricava al massimo 1-2 mg al giorno di ferro. Nel complesso il ferro compie un ciclo piuttosto complesso all’interno del nostro organismo con uno scambio di dare e avere che termina, se l’organismo è in salute, con una minima parte di perdita di questo elemento e un suo quasi totale riassorbimento intestinale. Quando questo meccanismo naturale si inceppa la causa è da ricercarsi in una disbiosi intestinale che non consentendo un adeguato riassorbimento di ferro va ad alterane i valori. Tuttavia, se noi assumiamo ferro per colmare questa lacuna, quest’ultimo andrà  ad infiammare l’intestino che già infiammato di suo, perde ancora di più la capacita di trattenere questo minerale. Con la logica conseguenza che più ferro assumiamo via orale e meno ferro plasmatico registriamo.”

Ecco perché dunque conoscere i corretti meccanismi del corpo umano può fare la differenza in molte patologie al femminile.

Per ulteriori approfondimenti e indicazioni, è possibile collegarsi al portale di formazione permanente del Life Style Seminar. Clicca qui


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