- Roya Saberinejad Nobakht, condannata a 20 anni di carcere;
- Amir Golestani, condannato a 20 anni di carcere;
- Mehdi Reyshahri, condannato ad 11 anni di carcere;
- Masoud Ghasem Khani, condannato a 19 anni e 91 giorni di carcere;
- Fariborz Kardarfar, condannato a 18 anni e 91 giorni di carcere;
- Sayd Masoud Sayed Talebi, condannato a 15 anni e 1 giorno di carcere;
- Amin (Farid) Akramipour, scondannato a 13 anni di carcere;
- Naghmeh Shahi Savandi Shirazi, condannato a 7 anni e 91 giorni di carcere.
Tutti questi poveri ragazzi, sono stati condannati dalla sezione 28 del Tribunale Rivoluzionario, con l’accusa di aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale. Tra le motivazioni delle sentenze, inoltre, c’è anche quella di aver insultato la Guida Suprema Ali Khamenei. Vogliamo ricordare che questi attivisti della Rete sono stati arrestati nel 2013 in differenti città iraniane, tra le quali Teheran e Shiraz. Torturati fisicamente e psicologicamente dai Pasdaran, i giovani sono stati rinchiusi nel carcere di Evin e costretti a rilasciare false confessioni in TV. Di seguito potete vedere il video trasmesso dalla TV iraniana nel dicembre 2013, dopo l’arresto di 16 attivisti della Rete. Il silenzio della autorità italiane sulla drammatica situazione dei diritti umani in Iran, pesa come un macigno. Ci auguriamo che qualcuno parli questa volta, denunciando il regime e le sue azioni criminali.
Vi chiediamo di firmare la petizione per la liberazione degli 8 attivisti:
http://www.gopetition.com/petitions/free-the-facebook-8-iranians-sentenced-to-a-total-of-123-years-for-social-activism-on-facebook.html