Lo chiamano l’Iran della moderazione oppure “il nuovo corso di Rouhani”. Beh, se questo è il nuovo che avanza, allora c’è poco da sperare. Nonostante il sorriso gradevole di Rouhani e l’appeasement Occidentale, la violazione dei diritti umani continua ormai all’ordine del giorno. Questa volta vi parliamo di Mohammad Tavangar e Mohsen Moslehi, due giovani studenti dell’Università di Shahr-e-Kord, situata nella Provincia di Chaharmahal e Bakhtiari. Questi due ragazzi sono stati duramente puniti dalla Commissione Disciplinare dell’Ateneo per aver preso parte ad un summit dedicato alla libertà di pensiero e intitolato “Freedom of thinking seat“. Una fonte interna all’Università, ha rivato che durante il summit gli studenti hanno focalizzato la loro attenzione sul rispetto dei diritti umani, chiedendo il rispetto di alcuni libertà contenute nella Costituzione iraniana e mai realmente applicate dal 1979.
In seguito al summit, alcune organizzazioni legate ai Pasdaran – come l’Associazione Islamica Indipendente, la Società Islamica e la Comunità degli Studenti Basij – hanno duramente attaccato la conferenza e hanno chiesto una dura punizione per gli organizzatori. Come previsto, sono stati accontentati: Mohammad Tavangar è stato bandito dagli studi universitari per due anni e mezzo. Al suo collega, Mohasen Moslehi, è stato impedito l’accesso a qualsiasi servizio sociale statale sino al conseguimento della laurea (quindi blocco anche delle eventuali borse di studio).
In queste ore il Parlamento ha approvato la nomina di Mohammad Farhadi a nuovo Ministro dell’Educazione. Mohammad Farhadi è stato descritto da Rouhani come un veterano della rivoluzione. Durante il discorso prima del voto, Rouhani ha affermato che “le università devono essere un centro di sapere e di diplomazia e non una piattarforma per le varie fazioni politiche”. Ancora una volta mera propaganda, ad uso e consumo dei media. Nelle Università, come dimostrato, il terrore continua a regnare sovrano!