Yazidi Nell’Iraq settentrionale i jihadisti dell’Isis hanno sterminato uomini, donne e bambini della minoranza religiosa degli yazidi. In cinquecento sono stati brutalmente ammazzati o addirittura sepolti vivi in fosse comuni.
I musulmani li considerano eretici, «adoratori del diavolo» perché legati a riti e culti che precedono il monoteismo. Si parla di centinaia di bambini morti di sete, disidratati dal caldo e dalla dissenteria. Pare che un grande numero di uomini sia stato massacrato sin dall’inizio dell’offensiva delle brigate islamiche tra il 5 e 10 agosto, mentre un alto numero di donne, forse migliaia, pare sia stato preso prigioniero.
A Bagdad il ministro dei Diritti Umani, Mohammed Shia al-Sudani, ha parlato di 500 vittime: «Alcune sono state sepolte vive, compresi bambini e donne» mentre «almeno 300 ragazze sono state prese come schiave».
Gli americani intanto sono giunti al quarto bombardamento degli ultimi tre giorni contro le colonne islamiche posizionate lungo i confini dell’enclave curda. Pare abbiano distrutto batterie di cannoni pesanti e soprattutto missili terra-aria, che sembra si trovassero negli arsenali dell’esercito iracheno catturati dagli islamici a metà giugno. Forti del sostegno americano, i peshmerga (i guerriglieri curdi) tendono a riprendere l’iniziativa dopo le ritirate delle ultime settimane: ieri hanno riconquistato i villaggi di Makhmour e al-Gweir nella piana di Niniveh. L’Italia, che per ora fornisce solo aiuti umanitari, sta valutando se inviare armi e aiuti militari.