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Nella culla di un pianeta extrasolare

Creato il 21 novembre 2015 da Sabrinamasiero
Rappesentazione artistica di un sistema protoplanetario in formazione. Crediti: NASA/JPL-CaltechRappesentazione artistica di un sistema protoplanetario in formazione. Crediti: NASA/JPL-Caltech

Non si era ancora osservato un pianeta in formazione, anche se a lungo si era ipotizzata la possibilità di osservazione, anche se estremamente complessa con l’attuale strumentazione. La culla planetaria si trova a 450 anni luce di distanza dalla Terra, all’interno di un disco protoplanetario, che ricorda una sorta di ciambella, composta da polvere e detriti rocciosi in orbita attorno alla stalle LkCa 15. Le zone centrali di questi dischi protoplanetari sono probabilmente vuote, per il fatto che il materiale è stato catturato da pianeti in formazione e ripuliscono quindi la loro orbita.

Il processo attraverso il quale un pianeta passa dall’essere un nucleo di roccia o ghiaccio a un gigante gassoso coinvolge grandi quantità di energia. La caduta dell’idrogeno gassoso dal disco verso il nucleo del protopianeta, lo riscalda e lo illumina come una lampadina fluorescente, emettendo una particolare lunghezza d’onda nella luce visibile chiamata H-alfa.

Dallo studio dell’emissione di questa luce H-alfa proveniente da LkCa 15b è stato possibile individuare il pianeta con una particolare tecnica, quella di imaging, e sottraendo dalle immagini la luce della stella madre. In questo modo, è possibile isolare la luce riflessa dal pianeta, molto più debole di quella della stella. Le immagini sono state affinate usando la tecnica dell’ottica adattiva, che corregge le turbolenze subite dalla luce nel passaggio attraverso l’atmosfera. Il sistema di ottiche adattive del Telescopio Magellano è il primo con una camera a luce visibile capace di raccogliere immagini in H-alfa, e sarà estremamente utile per la ricerca di pianeti extrasolari.

LkCa 15b è un pianeta bambino, ancora in piena fase di riscaldamento e accrescimento. Osservando come richiama a sé la materia e aumenta di dimensioni si intuisce che diventerà un gigante gassoso simile a Giove. Inoltre, è molto vicino alla sua stella: se fosse stato un pochino più vicino alla sua stella o un pochino più debole non sarebbe mai stato individuato.

Lo studio di questo pianeta bambino permetterà di rispondere ad alcune domande su come si sia formato il nostro Sistema Solare. Lo studio esce oggi sulla rivista Nature.

Fonte Media INAF – Il pianeta alieno in formazione


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