Qui rispondo a quanti mi hanno scritto in questi ultimi giorni per chiedermi cosa farei nel caso in cui il decreto cosiddetto ammazzablog passasse senza emendamenti correttivi costringendomi a rettifiche su rettifiche. Credo di aver trovato una soluzione.
Pare che il responsabile del blog non sarebbe comunque tenuto a render conto di quanto i suoi lettori lasciano a commento dei suoi post. Bene, io sposterei il testo del post nella pagina dei commenti, limitandomi a mettere in pagina solo il titolo e una foto. Posterei il commento in forma anonima, sarebbe il primo della lista. Leggermi costerebbe al mio lettore due clic invece di uno.
Chiunque ritenga di essere stato diffamato da quanto è scritto in quel primo commento non avrà che da rivolgersi alla polizia postale, che avrà comunque modo di risalire a me. Se non fossi capace di dimostrare che quanto ho scritto non corrisponda al vero, ne risponderei ai sensi dell’art. 595 c.p., come ritengo giusto. Non mi sono mai sottratto al dovere di rendere conto di ciò che scrivo, ma finora non ho mai dovuto affrontare contenziosi giudiziari. Non escludo possa accadere, e in quel caso sono disposto a battermi. Ma pubblicare una rettifica che non ritengo legittima, mai. Meglio smettere di bloggare.
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