A quanto pare più di uno dei dittatori africani ha deciso di tenere ben stretto a sé il potere conquistato e gestito ormai da parecchi anni a questa parte piuttosto che fare spazio, come sarebbe opportuno, democraticamente alle nuove generazioni.
E' quello che, dopo il Burundi, in cui è ormai guerra civile strisciante tra Nkurunziza e l'opposizione, e dopo il Rwanda con le dichiarazioni di Kagame,avvalorate per di più dal Parlamento, e non è detto che non si verifichi qualcosa del genere anche nella Repubblica democratica del Congo con Kabila, accade pure nella Repubblica del Congo.
Infatti, il presidente uscente Denis Sassou Nguesso (classe 1943), dopo un referendum tenutosi nel Paese, ha ufficialmente dichiarato che è poche ore che egli intende correre per il terzo mandato presidenziale alle elezioni del marzo prossimo come rappresentante del PCT ossia il Partito Congolese del Lavoro.
E per Nguesso il segretario generale del PCT,Pierre Ngolo, ha parlato pubblicamente nei media locali a favore del presidente uscente dicendo che il Paese non può essere guidato da un politico migliore di lui, che conosce necessità e, sopratutto, aspettative del popolo congolese.
Insomma Denis Sassou Nguesso è un "buon padre della patria" per tutti i congolesi.
Naturalmente anche nella Repubblica del Congo il referendum per consentire a Nguesso di poter esplicare un terzo mandato presidenziale sconfessa quella che è la legge fondamentale dello Stato, cioè la Costituzione del 2002.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)