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Nella Repubblica democratica del Congo campi di addestramento jihadisti per baby-soldati

Creato il 23 luglio 2015 da Marianna06

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Sarebbero almeno 1500 bambini, maschi e femmine indifferentemente, tra i nove e i quindici anni, addestrati a combattere , e pure in tempi rapidi ,quali jihadisti.

Accade nella Repubblica democratica del Congo, il Paese di Joseph Kabila, messo sull'avviso, da tempo, di quanto sta accadendo da una lettera aperta dei vescovi della provincia di Bukavu.

Precisamente si tratta di regolari campi di addestramento militari solo all'apparenza.

Essi sono situati nell'est del Paese, dove  i minori vengono costretti ad addestrarsi a combattere la jihad da uomini adulti, violenti, armati e che li soggiogano e li plagiano.

Alcuni di questi ragazzi e/o bambini pare siano stati rapiti e portati via  dai loro villaggi, come spesso accade dove c'è  la povertà, con l'utilizzo della forza.

Altri sono stati addirittura affidati ai loro sgherri dalle stesse famiglie,  appunto molto povere, ingannate con la promessa di un'istruzione o di un probabile lavoro all'estero.

Le bambine o ragazzine sono destinate a divenire, gioco-forza, spose dei futuri combattenti che, in seguito, ne faranno semplicemente le loro schiave sessuali.

La preoccupazione è per questa infanzia e adolescenza rubate impunemente, in merito alle quali da parte delle autorità, pur informate, non si fa niente per impedire che  tutto questo  si verifichi.

Inoltre c'è da sottolineare da parte di fonti attendibili, e perciò ben informate, che nel Paese la popolazione di fede islamica attualmente ha raggiunto già il 10 per cento del totale lì dove, fino a poco tempo fa, era  una regione  a maggioranza cattolica.

La cosa deve mettere in allerta chi ha precise responsabilità politiche e indurre a prendere provvedimenti, se si considera il pericolo che movimenti fondamentalisti islamici rappresentano un po' in tutta l'Africa, dove riescono a fare proseliti con le buone o con le cattive.

Per buone s'intendono promesse e aiuti materiali alle popolazioni locali indigenti, che ingenuamente ci cascano, perché la fame è fame.

Le cattive è quando  i figli, per arruolamento coatto, vengono strappati con il ricorso alla violenza   la più spietata a famiglie povere ed inermi.

          

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                                       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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