Nella stanza di Donna Franca

Creato il 09 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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La Regina di Sicilia, al secolo Franca Florio, nota ai più grazie ad un celebre ritratto di Giovanni Boldini, ben conosceva le vigorose cantine di famiglia a Marsala, prossime al mare: il loro rigore architettonico, palesa, ancora oggi, inequivocabilmente, la stessa originaria sobria ricercatezza di sostanza e particolari, unita ad un’operosità illuminata e creativa, sintonizzata, nel tempo, ai cambiamenti economici e culturali della nuova eno-generation. Oggi Florio a Marsala, oltre a vantare una felice continuità produttiva, ha sposato l’attività aziendale a cultura del territorio, facendosi promotrice di una programmazione originale e autonoma di iniziative espressive dal gusto tondo di liquore di qualità, capace di riflettere al suo interno gusti complementari: asperità e bagliori di luce.

Fino all’11 Ottobre 2014, pertanto, potrete così ammirare (e ascoltarne la spiegazione), durante la tradizionale visita delle cantine, fra le Botti storiche, inebriati nei locali storici da un retrogusto nell’aria di mosti eccelsi, forme espressive divergenti composte da esperimenti creativi compositi ed esuberanti che legano stoffe preziose a dipinti dalla ridondanza esotica  dalle tinte vitalistiche. “El Arbol de la vida”, questo è il titolo dell’esposizione che vede esporre fianco a fianco due interessanti realtà della ricerca figurativa odierna, moderne voci della didattica dell’Accademia di Belle Arti di Palermo: Sergio Pausig e Roberta Lojacono. All’interno della mostra, lo capirete man mano che avanzerete tutti e cinque i vostri sensi saranno sollecitati: vista, udito, tatto, olfatto e infine gusto. Pausig, goriziano, presenza ormai consolidata del panorama artistico siciliano, espone qui la sua pittura visionaria e intensa, densa nei colori e nelle trame. Egli presta attenzione al particolare e rappresenta una natura vitalistica e ubertosa composta di stami di fiori e semenze, metafore di un microcosmo organico vivibile e perfetto, denso di tinte di un suzani dell’Uzbekistan e di odori caucasici, proiezione futuribile di una dimensione umana e incorrotta, retta da un equilibrio biologico spontaneo, dominato da necessità vitali come sole, luce e nutrimento.

Accanto a Pausig, Roberta Lojacono puntella gli angoli più tenebrosi della Florio di apparizioni lucenti fluttuanti: abiti candidi dalle stoffe ricercate irrompono lungo i corridoi dello stabilimento contribuendo a creare un interessante coup de theatre. Natura ed artificio si incontrano, dunque, a fine mostra, nella sala Donna Franca dove la sperimentazione delle trame della Lojacono si unisce a quella delle forme lussureggianti di Pausig dando vita a stampe tessili su matrici calcografiche qui esposte. Pausig, in simbiosi con la stilista Lojacono, infatti, dà forma ad un esperimento creativo che, attraverso l’impiego di lastre in ottone lavorate con la tecnica della vernice molle, genera un esuberante mondo di decorazioni ubertose rese su organze e lini intensificati da contaminazioni in metallo. Il soggetto preferito delle decorazioni degli abiti è il cavallo prelevato dalle narrazioni della fiera di Samarcanda, di cui ritroverete la sagoma su carta nelle teche espositive. Lo stesso cavallo che pare rapito dalle battaglie di San Romano di Paolo Uccello…

Se passate da Marsala, non dimenticate di visitare l’esposizione: al suo termine, un bicchiere di vino chiuderà la visita e completerà cosi il ciclo esperienziale di tutti e cinque i sensi messi alla prova durante il percorso. Impossibile chiedere di più.

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