Nella tela del tempo di Barbara Nalin

Creato il 03 maggio 2014 da Tiziana Cazziero @TizianaCazziero
Salve lettori del blog, avete trascorso bene le vostre vacanze? E sì, ci sono stati tanti giorni a disposizione da trascorrere in pieno relax e ancor oggi, 3 maggio, siamo in pieno ponte dopo la festa dei lavoratori del 1° maggio, se siete in pieno relax, che cosa fare di meglio, se non leggere qualche bel libro?

Continuo il mio viaggio letterario nel mondo delle segnalazioni, oggi vi suggerisco come una lettura, questo ebook dell'autrice Barbara Nalin e del suo romanzo - Nella tela del tempo.

TRAMA

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Malta, un mulino che permette di viaggiare nel tempo, un mistero che affonda le radici in un passato lungo secoli. Melita, aiutata dalla sua famiglia e da un gruppo di valorosi cavalieri, cercherà le tele che permettono di azionare il mulino, per riportare alla luce i segreti di un tempo perduto.


Los Angeles, 2012. Melita ha origini maltesi ma vive nella caotica città americana da quandoun terribile litigio con sua madre Eliza l’ha portata a lasciare per sempre casa sua. Lavoracome fotografa per una rivista che si occupa di esoterismo e frequenta da qualche meseMurad, un  uomo  affascinante  del quale, però, non  conosce  la  storia  né  tanto  meno  lafamiglia. La quiete della sua vita quotidiana viene sconvolta quando la direttrice della rivista per la quale lavora l’invita nel suo ufficio con uno sguardo che non promette nulla di buono.Seduta  di fronte  alla  scrivania  del suo  capo, Melita  scopre  che  la  loro  principale  rivista concorrente ha  appena  sfornato  un  articolo  gettonatissimo  a  proposito  del Ta’  Kola, un mulino situato nell’isola maltese di Comino. La particolarità del mulino in questione risiede nelle   tele  delle  sue   pale:  stando  all’articolo  del  giornale   rivale,  infatti,  esse  permettono all’uomo di viaggiare nel tempo. Tuttavia, il Ta’ Kola è privo delle sue tele da parecchio tempo e, proprio  con lo  scopo  di ritrovarle, il giornale ha  rivelato  che si terrà  presto  un corso esclusivo tenuto da una ricercatrice, Virginia. C’è un motivo se la direttrice ha scelto proprio Melita  per  recarsi a Malta e documentarsi sul Ta’  Kola:  il mulino  appartiene proprio  alla famiglia della fotografa e, più precisamente, a sua nonna Velata dalle Tele. Dopo cinque anni, Melita è costretta a preparare la valigia e a tornare a Malta, il luogo che più ama e nel quale è cresciuta ma che, al tempo stesso, ospita i suoi parenti e tutti i problemi a loro connessi. La famiglia della protagonista, infatti, non assomiglia affatto alla classica società in nuce formata da padre, madre, nonni. La famiglia di Melita è, come lei stessa la definisce, un matriarcato:solo donne che, inevitabilmente, entrano in disaccordo e che, apparentemente, non fanno altro che litigare e detestarsi. Sara, la sorella di Melita, è una mangiauomini dai capelli rossi che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo; Eliza è un’ex alcolizzata che ha cambiato uomo moltissime volte e che, adesso, dice di essere follemente innamorata di un tipo poco raccomandabile, Selim; infine, c’è Velata, donna saggia di antichi principi e proprietaria del Ta’ Kola. Tornare a Malta rappresenta, per Melita, un doloroso salto nel passato e in tutto ciò che ha strenuamente tentato di dimenticare. Al tempo stesso, però, la leggenda legata al mulino e alla sua capacità di riportare indietro il tempo non può che affascinarla. Giunta nell’isola di Comino, Melita prende parte agli incontri organizzati dalla formatrice Virginia ed entra in contatto  con una  serie di uomini che, all’apparenza, si direbbe siano  appena sbucati dal passato;   Jean  de  la  Vallette,  Simon  Starkey,  Muscat de  Villaret,  Oliver… Chi  sono  queste persone? E come mai sembrano conoscere in anticipo tutti i valori dei Cavalieri di Malta e i segreti legati alle tele del Ta’ Kola? Una serie di inquietanti visioni fornirà a Melita le risposteche sta cercando e che affondano le loro radici nel lontano 1565, anno dell’assedio turco a Malta.

Questa è la pagina fan  - https://www.facebook.com/pages/Nella-tela-del-tempo/647834318614716Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo “Nella tela del tempo”, ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda. Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce. Il tempo che cambia anche gli affetti.
La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles,  protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d’origine,  per fare un reportage di un corso che si terrà nel Mulino appartenente alla sua famiglia, nell’isola di Comino.
La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio Mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di chi le utilizza.
Tra continue incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell’antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d’accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo. I valori del passato permetteranno ai protagonisti del presente di confrontarsi, condividendo un’alleanza valoriale che darà vita a un progetto comune.Romantiche storie d’amore e d’avventura che s’intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti: il romanzo ha il grande merito di saper accontentare le aspettative di lettori diversi, coniugando diversi generi letterari in un solo romanzo.
La narrazione si snoda con leggerezza, il ritmo incalzante contribuisce a dare maggiore enfasi agli eventi, generando nel lettore la voglia di arrivare subito a scoprire il finale che, inevitabilmente, sarà sorprendente e rimetterà ordine all’intera vicenda. Come una mosca può intrappolarsi fino all’estremo nella tela di un ragno, così l’uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.


I primi capitoli introduttivi al romanzo.
BARBARA NALIN
NELLA TELA DEL TEMPO
1. UN NUOVO INCARICOLos Angeles – 2 LUGLIO 2012
La sedia di plastica nell’anticamera dell’ufficio di Jo Best, caporedattrice di Magic in Action, era scomoda. Melita si asciugò le mani sudate sui jeans, cercando di calmare i battiti accelerati del cuore. «Vieni subito nel mio ufficio!» le aveva sibilato Jo al telefono mezz’ora prima. Il tono di voce era stato gelido e per nulla amichevole come lo era di solito. Voleva licenziarla? Dopo cinque anni, si era forse stancata di lei? Aveva trovato un fotografo più bravo di lei? Ipotesi, soltanto ipotesi, che si disfacevano l’una dopo l’altra come carta bagnata.   Mentre guardava per l’ennesima volta l’orologio, la porta dell’ufficio si aprì e Melita scorse due sandali dorati tacco dieci. Alzò la testa e vide il volto tirato di Jo Best. Josephine Best, Jo per gli amici, era una donna di quarantacinque anni di aspetto gradevole ed esuberante. Lei e Melita erano amiche da cinque anni, proprio da quando Jo aveva cominciato a lavorare come direttrice di Magic in Action, una rivista specializzata in esoterismo. «Mel, accomodati» disse.Senza avere la possibilità di rispondere, Melita raccolse la borsa e seguì Jo in ufficio. Il volto arrabbiato dell’amica la mise ancora di più in agitazione. Melita guardò Jo appoggiarsi allo schienale e congiungere le punte delle dita davanti alla bocca. Lo sguardo vagava per l’ufficio, come se non fosse del tutto consapevole della sua presenza seduta di fronte a lei. «Jo?» disse Melita, sporgendosi in avanti per incrociare il suo sguardo. Jo batté le palpebre e si concentrò su di lei. «Mel, perché non mi hai detto di possedere un Mulino nell’Isola di Malta?» la interrogò. Melita rimase a bocca aperta. «Mulino?» ripeté. «Il Mulino appartiene a mia nonna, alla nostra famiglia e non pensavo fosse pertinente con la mia… la tua professione.»«E allora cosa mi dici di questo?» chiese Jo, lanciandole un giornale sotto il naso.Melita lo prese, era il Lost Treasures, i loro più tenaci concorrenti. Quel titolo la fece sobbalzare: IL SEGRETO DEI CAVALIERI DI MALTA, COSA CUSTODISCE IL TA’ KOLA DELL’ISOLA DI COMINO?Cominciò a leggere. Nell’articolo si diceva che il Mulino apparteneva a Velata dalle Tele, che aveva una figlia, Eliza dalle Tele e due nipoti, Sara dalle Tele, medico chirurgo all’ospedale della Valletta di Malta e lei, Melita dalle Tele che lavorava come fotografa per Magic in Action.Continuava: La leggenda narra che in un lontano passato i Cavalieri di Malta ebbero poteri tali per cui erano in grado di inventare, cambiare e modellare la realtà a loro piacimento. Ricchi e invincibili, il loro commercio era fiorente. L’articolo si soffermava poi sulla descrizione del Mulino e delle sue otto tele, tavole che custodirebbero il segreto millenario: viaggio nel tempo o cos’altro? «Fandonie!» esclamò Melita, ripiegando il giornale.«Come puoi dirlo?» la incalzò l’altra.«Viaggio nel tempo? Ma ci credi veramente, Jo?» Stava incominciando a scaldarsi e a perdere la pazienza.«Ho fatto qualche controllo anch’io e ho saputo che tua nonna, insieme a due uomini, sta organizzando un corso La Fattoria del Vento, con l’intento, secondo quanto scritto in quell’articolo di ritrovare le tele!»«Assurdo! E la fonte di questo articolo?» Melita provò una rabbia irrazionale al pensiero che qualcuno avesse potuto indagare sulla sua vita e su quella della sua famiglia. «Anonima» puntualizzò Jo.«Anonima!» saltò su Melita. «Adesso mi vieni a dire che dai credito a una fonte anonima? Non posso crederci!»«Non mi interessa cosa credi, Mel» disse Jo, con tono annoiato. «E dunque?» aggiunse Melita, sorpresa. «Dunque, voglio che tu te ne torni a casa e investighi, scatti foto sulla questione e…»«No!» la interruppe Melita. «Non ho nessuna intenzione di tornare a casa e investigare, come lo chiami tu. Non sono una giornalista, sono una fotografa.»«Infatti» ribatté Jo «ho già pensato a chi ti affiancherà per redigere l’articolo, mentre tu farai le foto.»Melita accennò un sorrisetto. «Perché dovrei farlo?»Jo le lanciò un’occhiata penetrante. Gli occhi delle due donne si incontrarono. «Se fosse vero, potresti vincere l’International Photography Awards. Pensaci Mel.»Il viso di Melita si ammorbidì un attimo. «Sono passati quattro anni, undici mesi e ventotto giorni da quando me ne sono andata da casa e l’ultima cosa che ho fatto è stata tirare la mia preziosa macchina fotografica contro mia madre.» Jo rise. «Peccato per la macchina e per le tue tasche.»«Era assicurata. Ma non sono assicurati i miei nervi. Ti ho parlato della mia vita con le donne della mia famiglia, Jo, ti ho spiegato quanto instabile sia mia madre, quanta poca considerazione abbia di se stessa. Sono molto tentata, se non altro per il premio, ma so che impazzirò.»«Stronzate. Tu sei troppo forte perché qualcosa ti scalfisca. Forza, prenota il biglietto e rendici famose.»Melita si alzò, con la camicetta arancio che le faceva risaltare l’abbronzatura, mentre con un tintinnio dei sottili cerchietti d’oro che aveva al polso, sfilava dalla spalliera della sedia una sacca di tela e se la metteva a tracolla. «Ti terrò informata sugli sviluppi.»Jo sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e le augurò buona fortuna.
2. MURAD – 2 luglio 2012
Murad spalancò la bocca in uno sbadiglio, ricomponendosi sulla sedia. Aveva fatto uno splendido sogno. Aveva sognato di essere ritornato a casa tra le braccia della sua innamorata. Murad aveva ventotto anni ed era alto, la faccia olivastra, levigata, rasata di fresco. In fatto di vestiario, ci teneva alla massima cura, camicia immacolata, pantaloni di ottima fattura e taglio e scarpe all’ultima moda. Gli piaceva farsi notare. Guardò il cursore del mouse che lampeggiava sul computer e si rimise al lavoro. Doveva consegnare l’articolo entro quella sera, l’indomani se ne sarebbe andato. «Ciao Murad» dissero due voci passando accanto alla sua scrivania. Murad alzò gli occhi e guardò con disprezzo due giovani donne truccate alla perfezione, senza ombra di dubbio belle, e vestite con minigonna vertiginosamente corta e t-shirt vertiginosamente attillata. Fece un cenno di saluto con il capo e riportò gli occhi all’articolo. A Murad non interessavano le belle ragazze che assomigliavano a tutte le altre belle ragazze. A lui interessava una donna “diversa”. Melita prese posto sulla sedia al lato opposto della scrivania. La ragazza catturò immediatamente la sua attenzione. Non solo perché era “diversa”, ma perché Melita gli ricordava qualcun’altra che conosceva. Gli stessi capelli corvini lunghi fino alle spalle, gli stessi occhi grigi, lo stesso naso delicatamente, leggermente all’insù. Melita aveva in mano il palmare, ma non lo guardava. Guardava Murad, e con un’espressione decisamente delusa. All’improvviso parlò. Voce profonda e bassa.«Devo annullare il nostro appuntamento di questa sera.»Murad la studiò un attimo, prima di rispondere. «Già stanca di me?» disse, abbozzando un sorriso.Melita sorrise a sua volta. Gli piaceva quel suo modo di tenerla sempre sulla corda e di stuzzicarla. «Affatto» rispose «Jo mi manda a fare un servizio fotografico sull’isola di Malta.»Gli occhi di Murad lampeggiarono. «Malta» ripeté. Poi la guardò dritto negli occhi e disse: «Quando parti?»«Domani, ma prima devo studiarmi tutto il materiale.»«Buon viaggio, allora.»Melita restò senza parole. «Ma… e noi due? Quando ci rivedremo? Non ti interessa saperlo?»Murad si alzò in piedi e si avviò verso l’ufficio di Jo. «Abbi fede, Melita, ci rivedremo prima di quanto ti aspetti» e così dicendo scomparve al di là della porta.

 Cenni biografici dell'autrice


Barbara Nalin: ho sempre nutrito una grande passione per la lettura, fin da quando ero ragazzina. Ma sono dovuti passare molti anni, una laurea in Lingue e Letterature Straniere, un lavoro come responsabile ufficio estero di un’azienda che produceva lastre per la stampa offset e due figli, prima di potermi dedicare pienamente alla scrittura. Forse perché quando andavo a scuola mi dicevano che non sapevo scrivere e che non avrei mai combinato niente! Ho già pubblicato un libro, sempre fantasy, “I Guerrieri dell’Arcobaleno e la Profezia di Vallecolore” con una piccola casa editrice di Verona. 
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