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Nella tela del tempo di barbara nalin

Creato il 06 maggio 2014 da Larazavatteri

NELLA TELA DEL TEMPO DI BARBARA  NALIN
Vi presento oggi il libro “Nella tela del tempo” dell’autrice Barbara Nalin.
NELLA TELA DEL TEMPO DI BARBARA  NALIN
SINOSSI
Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo “Nella tela del tempo”, ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda. Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce. Il tempo che cambia anche gli affetti.
La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles,protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d’origine,per fare un reportage di un corso che si terrà nel Mulino appartenente alla sua famiglia, nell’isola di Comino.
La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio Mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di chi le utilizza.
Tra continue incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell’antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d’accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo. I valori del passato permetteranno ai protagonisti del presente di confrontarsi, condividendo un’alleanza valoriale che darà vita a un progetto comune.
Romantiche storie d’amore e d’avventura che s’intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti: il romanzo ha il grande merito di saper accontentare le aspettative di lettori diversi, coniugando diversi generi letterari in un solo romanzo.
La narrazione si snoda con leggerezza, il ritmo incalzante contribuisce a dare maggiore enfasi agli eventi, generando nel lettore la voglia di arrivare subito a scoprire il finale che, inevitabilmente, sarà sorprendente e rimetterà ordine all’intera vicenda.
Come una mosca può intrappolarsi fino all’estremo nella tela di un ragno, così l’uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.
ESTRATTO DAL LIBRO
1. UN NUOVO INCARICOLos Angeles – 2 LUGLIO 2012
La sedia di plastica nell’anticamera dell’ufficio di Jo Best, caporedattrice di Magic in Action, era scomoda. Melita si asciugò le mani sudate sui jeans, cercando di calmare i battiti accelerati del cuore. «Vieni subito nel mio ufficio!» le aveva sibilato Jo al telefono mezz’ora prima. Il tono di voce era stato gelido e per nulla amichevole come lo era di solito. Voleva licenziarla? Dopo cinque anni, si era forse stancata di lei? Aveva trovato un fotografo più bravo di lei? Ipotesi, soltanto ipotesi, che si disfacevano l’una dopo l’altra come carta bagnata.   Mentre guardava per l’ennesima volta l’orologio, la porta dell’ufficio si aprì e Melita scorse due sandali dorati tacco dieci. Alzò la testa e vide il volto tirato di Jo Best. Josephine Best, Jo per gli amici, era una donna di quarantacinque anni di aspetto gradevole ed esuberante. Lei e Melita erano amiche da cinque anni, proprio da quando Jo aveva cominciato a lavorare come direttrice di Magic in Action, una rivista specializzata in esoterismo. «Mel, accomodati» disse.Senza avere la possibilità di rispondere, Melita raccolse la borsa e seguì Jo in ufficio. Il volto arrabbiato dell’amica la mise ancora di più in agitazione. Melita guardò Jo appoggiarsi allo schienale e congiungere le punte delle dita davanti alla bocca. Lo sguardo vagava per l’ufficio, come se non fosse del tutto consapevole della sua presenza seduta di fronte a lei. «Jo?» disse Melita, sporgendosi in avanti per incrociare il suo sguardo. Jo batté le palpebre e si concentrò su di lei. «Mel, perché non mi hai detto di possedere un Mulino nell’Isola di Malta?» la interrogò. Melita rimase a bocca aperta. «Mulino?» ripeté. «Il Mulino appartiene a mia nonna, alla nostra famiglia e non pensavo fosse pertinente con la mia… la tua professione.»«E allora cosa mi dici di questo?» chiese Jo, lanciandole un giornale sotto il naso.Melita lo prese, era il Lost Treasures, i loro più tenaci concorrenti. Quel titolo la fece sobbalzare: IL SEGRETO DEI CAVALIERI DI MALTA, COSA CUSTODISCE IL TA’ KOLA DELL’ISOLA DI COMINO?Cominciò a leggere. Nell’articolo si diceva che il Mulino apparteneva a Velata dalle Tele, che aveva una figlia, Eliza dalle Tele e due nipoti, Sara dalle Tele, medico chirurgo all’ospedale della Valletta di Malta e lei, Melita dalle Tele che lavorava come fotografa per Magic in Action.Continuava: La leggenda narra che in un lontano passato i Cavalieri di Malta ebbero poteri tali per cui erano in grado di inventare, cambiare e modellare la realtà a loro piacimento. Ricchi e invincibili, il loro commercio era fiorente. L’articolo si soffermava poi sulla descrizione del Mulino e delle sue otto tele, tavole che custodirebbero il segreto millenario: viaggio nel tempo o cos’altro? «Fandonie!» esclamò Melita, ripiegando il giornale.«Come puoi dirlo?» la incalzò l’altra.«Viaggio nel tempo? Ma ci credi veramente, Jo?» Stava incominciando a scaldarsi e a perdere la pazienza.«Ho fatto qualche controllo anch’io e ho saputo che tua nonna, insieme a due uomini, sta organizzando un corso La Fattoria del Vento, con l’intento, secondo quanto scritto in quell’articolo di ritrovare le tele!»«Assurdo! E la fonte di questo articolo?» Melita provò una rabbia irrazionale al pensiero che qualcuno avesse potuto indagare sulla sua vita e su quella della sua famiglia. «Anonima» puntualizzò Jo.«Anonima!» saltò su Melita. «Adesso mi vieni a dire che dai credito a una fonte anonima? Non posso crederci!»«Non mi interessa cosa credi, Mel» disse Jo, con tono annoiato. «E dunque?» aggiunse Melita, sorpresa. «Dunque, voglio che tu te ne torni a casa e investighi, scatti foto sulla questione e…»«No!» la interruppe Melita. «Non ho nessuna intenzione di tornare a casa e investigare, come lo chiami tu. Non sono una giornalista, sono una fotografa.»«Infatti» ribatté Jo «ho già pensato a chi tiaffiancherà per redigere l’articolo, mentre tufarai le foto.»Melita accennò un sorrisetto. «Perché dovrei farlo?»Jo le lanciò un’occhiata penetrante. Gli occhi delle due donne si incontrarono. «Se fosse vero, potresti vincere l’International Photography Awards. Pensaci Mel.»Il viso di Melita si ammorbidì un attimo. «Sono passati quattro anni, undici mesi e ventotto giorni da quando me ne sono andata da casa e l’ultima cosa che ho fatto è stata tirare la mia preziosa macchina fotografica contro mia madre.» Jo rise. «Peccato per la macchina e per le tue tasche.»«Era assicurata. Ma non sono assicurati i miei nervi. Ti ho parlato della mia vita con le donne della mia famiglia, Jo, ti ho spiegato quanto instabile sia mia madre, quanta poca considerazione abbia di se stessa. Sono molto tentata, se non altro per il premio, ma so che impazzirò.»«Stronzate. Tu sei troppo forte perché qualcosa ti scalfisca. Forza, prenota il biglietto e rendici famose.»Melita si alzò, con la camicetta arancio che le faceva risaltare l’abbronzatura, mentre con un tintinnio dei sottili cerchietti d’oro che aveva al polso, sfilava dalla spalliera della sedia una sacca di tela e se la metteva a tracolla. «Ti terrò informata sugli sviluppi.»Jo sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e le augurò buona fortuna.
2. MURAD – 2 luglio 2012
Murad spalancò la bocca in uno sbadiglio, ricomponendosi sulla sedia. Aveva fatto uno splendido sogno. Aveva sognato di essere ritornato a casa tra le braccia della sua innamorata. Murad aveva ventotto anni ed era alto, la faccia olivastra, levigata, rasata di fresco. In fatto di vestiario, ci teneva alla massima cura, camicia immacolata, pantaloni di ottima fattura e taglio e scarpe all’ultima moda. Gli piaceva farsi notare. Guardò il cursore del mouse che lampeggiava sul computer e si rimise al lavoro. Doveva consegnare l’articolo entro quella sera, l’indomani se ne sarebbe andato. «Ciao Murad» dissero due voci passando accanto alla sua scrivania. Murad alzò gli occhi e guardò con disprezzo due giovani donne truccate alla perfezione, senza ombra di dubbio belle, e vestite con minigonna vertiginosamente corta e t-shirt vertiginosamente attillata. Fece un cenno di saluto con il capo e riportò gli occhi all’articolo.A Murad non interessavano le belle ragazze che assomigliavano a tutte le altre belle ragazze. A lui interessava una donna “diversa”. Melita prese posto sulla sedia al lato opposto della scrivania. La ragazza catturò immediatamente la sua attenzione. Non solo perché era “diversa”, ma perché Melita gli ricordava qualcun’altra che conosceva. Gli stessi capelli corvini lunghi fino alle spalle, gli stessi occhi grigi, lo stesso naso delicatamente, leggermente all’insù. Melita aveva in mano il palmare, ma non lo guardava. Guardava Murad, e con un’espressione decisamente delusa. All’improvviso parlò. Voce profonda e bassa.«Devo annullare il nostro appuntamento di questa sera.»Murad la studiò un attimo, prima di rispondere. «Già stanca di me?» disse, abbozzando un sorriso.Melita sorrise a sua volta. Gli piaceva quel suo modo di tenerla sempre sulla corda e di stuzzicarla. «Affatto» rispose «Jo mi manda a fare un servizio fotografico sull’isola di Malta.»Gli occhi di Murad lampeggiarono. «Malta» ripeté. Poi la guardò dritto negli occhi e disse: «Quando parti?»«Domani, ma prima devo studiarmi tutto il materiale.»«Buon viaggio, allora.»Melita restò senza parole. «Ma… e noi due? Quando ci rivedremo? Non ti interessa saperlo?»Murad si alzò in piedi e si avviò verso l’ufficio di Jo. «Abbi fede, Melita, ci rivedremo prima di quanto ti aspetti» e così dicendo scomparve al di là della porta.
CHI È BARBARA NALIN
Barbara: “Ho sempre nutrito una grande passione per la lettura, fin da quando ero ragazzina. Ma sono dovuti passare molti anni, una laurea in Lingue e Letterature Straniere, un lavoro come responsabile ufficio estero di un’azienda che produceva lastre per la stampa offset e due figli, prima di potermi dedicare pienamente alla scrittura. Forse perché quando andavo a scuola mi dicevano che non sapevo scrivere e che non avrei mai combinato niente! Ho già pubblicato un libro, sempre fantasy, “I Guerrieri dell’Arcobaleno e la Profezia di Vallecolore” con una piccola casa editrice di Verona.”
TRE DOMANDE ALL’AUTRICE
  1. Come mai hai scelto Malta come ambientazione? Ho scelto Malta perché vi ho fatto un soggiorno studio di quattro settimane all’età di 18 anni e mi è rimasta nel cuore.È stato un viaggio speciale e nonostante siano passati tanti anni, i ricordi sono ancora vivi. Durante quel soggiorno ho conosciuto il mio professore di inglese, Simon, che aveva solo 22 anni, talmente bello e con pezzi di cielo al posto degli occhi. Anche lui mi è rimasto nel cuore e dopo anni l’ho fatto rivivere come protagonista nelle pagine del mio romanzo.
  2. Spiegaci il significato del tempo in questo romanzo e il perché del matriarcato. Sono sempre stata appassionata dei libri e dei film che parlavano del salto nel tempo. Trovo che se si potesse rimediare ai propri errori, alle proprie scelte (magari sbagliate) sarebbe fantastico. Ecco, perché ho deciso di affrontare questo tema nel romanzo. All’inizio pero, pensavo sarebbe stato più semplice, invece la tematica del “paradosso temporale” mi ha fatto un brutto scherzo. Perché ho capito che per quanto tu possa avere la possibilità di riavvolgere il tempo, perderai sempre una parte di te, sempre preziosa anche se hai cercato di cambiarla, ed è quello che succede ai miei personaggi. Perché il matriarcato? Questa è una bella domanda che fa certamente riflettere. Mi piaceva l’idea di esplorare la complessa ragnatela del rapporto madri-figlie, perché anche se non tutte le donne hanno figli, tutte le donne hanno una madre. È stato un tentativo di spiegare i difficili e intricati processi di un legame che solo con la presenza della figura paterna può davvero funzionare. Infatti ne “Nella tela del tempo” dove la figura paterna manca in entrambe le generazioni di donne, non solo il rapporto tra Velata e Eliza è tormentato ma lo è anche quello tra Eliza e le sue figlie, Sara e Melita, seppur su livelli differenti.
  3. Hai altri progetti di scrittura che puoi anticipare ai lettori del blog? Sì, sto riscrivendo un romanzo “I Guerrieri dell’Arcobaleno e la Profezia di Vallecolore” che avevo pubblicato nel 2007 con una casa editrice di Verona per un pubblico adolescenziale che ora vorrei trasformare in una versione più adulta.

DOVE TROVARE IL LIBRO
http://www.bookrepublic.it/book/9788869090660-nella-tela-del-tempo/pagina Facebookhttps://www.facebook.com/pages/Nella-tela-del-tempo/647834318614716?fref=tsComunicato stampahttp://www.mondo-seo.com/comunicati-stampa/nella-tela-del-tempo-qual-e-il-mistero-da-scoprire.html

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