L’altra sera sono andata al cinema, ho visto un film, cominciava più o meno con questa frase: nella vita quando ti trovi davanti ad un bivio, …prendilo!
e basta! prendilo, ma in quale direzione?
io per esempio più che davanti ad un bivio , mi sento in una rotatoria ad uscite anzi a bivi multipli. e se la macchina è accesa, puoi fare il giro un paio di volte ma poi da qualche parte devi andare,
e se non c’è la segnaletica, allora dovrei andare dove mi porta il cuore, o la ragione, la pancia, o il buonsenso? o la realtà, o la concretezza, o il sogno….o il destino?
pare facile, quando ti trovi davanti ad un bivio, prendilo…
io comincio ad odiare citazioni, aforismi e proverbi, tutti questi saggi vivi o morti che sapevano sempre cosa fare davanti ad un bivio
intanto io sto nella rotatoria e non ne esco fuori… chissà forse metto il pilota automatico, tolgo tutti i freni e lascio andare la macchina dove va, da qualche parte devo pur andare.
io tutte le decisioni le ho prese, lasciandomi prendere… come se in realtà non fossi proprio solo io a decidere, ma fosse la vita stessa a mettermi sulla via.
Così, anche adesso che sono seduta sotto un portico di una casa in pietra, ai piedi del Monte Grappa e da casa mia parte un sentiero che porta su in cima al Monte Grappa e poco distante, scorre il fiume Brenta che va dritto anzi ondeggiando verso il mare Adriatico, il mio mare e penso che se sono qui adesso è certamente perchè davanti un po’ di bivi li ho presi, certamente perchè l’ho voluto io, ma questa strada non è arrivata per caso sulla mia vita. Potrei anche tornare indietro nel tempo fino a più di trent’anni fa, quando un evento, una cosa successa a mio padre ha messo in moto una serie di accadimenti e lo scenario della mia vita si è trasformato continuamente come in un film con tanti set in sequenza. E adesso sono qui seduta sul portico della casa in pietra ai piedi del Monte Grappa con un sentiero che va in cima al monte ed un fiume che va o forse dovrei dire, come mi suggerisce il cuore, che torna verso il mare Adriatico, il mio mare.
Quando ero bambina mi piaceva immaginare vite diverse, ho fantasticato di vivere nei posti più disparati del mondo, di vivere le storie più romantiche e di seguire il mio amore ovunque mi portasse, ho desiderato di scegliere le professioni più disparate, dei libri mi piaceva immedesimarmi nella vita, nella storia dei protagonisti, ma sopratutto desideravo di vivere in tutti quei posti, di ogni libro. Avevo sempre quel sogno della vita come viaggio in vite diverse. Come se da sempre avessi saputo che certe persone nascono e vivono tutta la loro vita in un solo posto e certe altre nascono in un posto e poi la vita li porta altrove, per scelta, per caso, per amore, per disperazione, per curiosità, perché c’è sempre un bivio ad un certo punto, ma la destinazione può essere dietro l’angolo o dall’altra parte del mondo, può essere una sosta nella vita che si sta vivendo o l’inizio di una vita nuova e sconosciuta.
il film dell’altra sera finiva così, che la voce di donna narrante, diceva, ” nella vita quando ti trovi davanti ad un bivio, prendilo! e io diceva, l’ho preso, non so dove mi porterà, ma l’ho preso. Buona fortuna”
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