La natura selvaggia attirava chi fosse annoiato o disgustato dall’uomo e dalla sua opera.
Non soltanto costituiva una possibilità di fuga dalla società ma anche il palcoscenico ideale sul quale esercitare
il culto che l’individuo romantico spesso faceva della propria anima.
La solitudine e la totale libertà di una terra selvaggia creavano l’ambientazione ideale per la malinconia o l’esaltazione
Roderick Nash , Wilderness and American mind
“Nelle terre estreme”