Dall’afrikaans all’inglese, perché “la lingua non sia più una barriera alle opportunità di apprendimento”: la svolta si compie all’Università di Stellenbosch, uno degli atenei più prestigiosi del Sudafrica, sull’onda di un'ampia mobilitazione per il diritto allo studio e contro perduranti forme di discriminazione.
In una nota diffusa oggi dal rettorato dell'Università si precisa che tutti i corsi si terranno in inglese e che afrikaans e isiXhosa saranno invece “lingue supplementari”.
Secondo Open Stellenbosch, un movimento animato perlopiù da studenti neri che si batte contro le divisioni etniche e di classe, la decisione è “una vittoria significativa nella lotta per il diritto allo studio e la giustizia sociale in Sudafrica”.
Gli animatori della campagna hanno anche fatto riferimento ai "lunghi anni della lotta contro l’apartheid", rendendo omaggio agli “studenti del 1976”, i protagonisti della rivolta anti-segregazionista di Soweto.
In Sudafrica l’afrikaans è parlato da una minoranza ristretta di origine europea e resta per molti associato al regime razzista.
La decisione dell’Università di Stellenbosch è il frutto di una mobilitazione studentesca che, nel nome dell’inclusione sociale e della democrazia, il mese scorso è riuscita a ottenere una sospensione degli aumenti delle tasse universitarie.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)