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Nello Musumeci. Da destra a sinistra un uomo onesto all’Antimafia

Creato il 07 novembre 2013 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

imageRoberto Conigliaro

Volevo cominciare l’intervista all’On Nello Musumeci con una domanda tendenziosa che doveva essere questa, può un uomo che ha attraversato tante stagioni politiche e ricoperto tanti rilevanti incarichi come quelli svolti da lei mantenersi onesto? Si, si può, sfatando il luogo comune che tutti i politici sono ladri.

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Il 23 maggio scorso l’On Musumeci è stato eletto all’unanimità dal Parlamento siciliano Presidente della Commisione Antimafia Regionale. Nessuna polemica è stata sollevata al riguardo segno che l’antimafia, spesso utilizzata come strumento di consolidamento  di interessi di parte o per far ceri era all’interno di determinati organismi, attraverso la Commissione, serve per promuovere la cultura della legalità e indagare fenomeni degenerativi all’interno della Regione o degli organismi da questa controllati. Dobbiamo affrontare – dice l’On Musumeci – il quadro normativo che regola la gestione dei beni confiscati alla mafia e incentivare la collaborazione tra le commissioni antimafia della Sicilia, della Calabria, della Campania e della Puglia, con un conferenza che si terrà a Palermo il 14/15 Novembre e revisionare le norme per fare in modo che le aziende confiscate e reimmesse nel contesto legale possano affrontare e reggere con successo il mercato. Il loro fallimento equivarrebbe alla sconfitta dello Stato. Per monitorare meglio – continua il Presidente Musumeci – le problematiche inerenti la gestione dei beni confiscati e scegliere la direzione da seguire, sia per quel che riguarda aziende, sia beni immobili, abbiamo proposto l’istituzione di un’Agenzia regionale e l’incentivazione degli incontri di carattere operativo tra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, organizzazioni di categoria in rappresentanza degli imprenditori e del mondo associativo, che gestiscono beni confiscati.
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 Uno sguardo veloce al quadro politico nazionale non poteva mancare nel nostro incontro. C’è una gran voglia di centro che difficilmente – ad avviso dell’On Musumeci – potrà essere soddisfatta. Bisogna fare i conti con il quadro bipolare, che è stato ormai assorbito dagli italiani. Inoltre, le visioni all’interno dei due grandi pariti bipolari riguardo alla formazione di un terzo polo sono variegate e non unanimi. Infine, seppure un accordo si riuscisse a trovare, dovrebbe mettere insieme in uno stesso partito Casini, Alfano, Monti, Letta, Bindi. In un Governo d’emergenza e provvisorio ci possono stare, in un soggetto politico sono troppo eterogenei. Il fatto è che per 50 anni in Italia si è governato dal centro, ora si governa sul centro. La destra – continua nella sua analisi l’On Musumeci – dopo il disfacimento di An, deve riorganizzarsi in un soggetto politico competitivo dentro lo schieramento di centro destra, in un’alleanza di valori. La distinzione tra destra e sinistra è sul concetto di famiglia, su quello di embrione, sull’utilizzo delle droghe. Esiste già Fratelli d’Italia e c’è il tentativo in atto di organizzare una federazione tra le formazioni minori. Infine – conclude Musumeci – specie nella dimensione locale, la differenza la fanno le persone, sia sulle loro capacità di Governo, sia perché ci sono mascalzoni da una parte e dall’altra.


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