Era bello il mio amico Nello. Non è un gioco di parole. Era di una bellezza magnetica esaltata da una dolcezza di temperamento che traspariva dal suo sguardo intenso e irrimediabilmente seducente. Eravamo giovani allora, entusiasti, un po’ incoscienti.Ci conoscemmo un giorno, per caso. Con la mia amica Maria, dopo la scuola, facevamo l’autostop. Lui e il suo amico ci diedero un passaggio. Fu facile stringere amicizia, anche se loro erano più grandi di noi. Uscimmo tutti insieme un paio di volte, tanto per conoscerci meglio; Nello piaceva tanto a Maria e a me.
Una mattina ci proposero di fare un giro in città. Finimmo al porto. Per noi, sprovvedute quindicenni, vedere quel magnifico cabinato bianco ormeggiato nel porticciolo di lusso e scoprire che era di loro proprietà fu davvero un colpo. Ci guardammo negli occhi, la mia amica ed io, ma non facemmo domande.
Maria, studentessa fuori sede che aveva la casa disponibile, organizzò una cena da lei per il sabato successivo.
Aveva sentito al telefono l’amico di Nello, in settimana loro tre si erano incontrati. Nello lo avrebbe detto anche a me: dopo la cena, non ci saremmo mai più visti.
- Perché?, chiedevo ansiosa e dispiaciuta. Si era creato un certo feeling tra Nello e me, iniziavo a pensare che la mia amica volesse ancora una volta rubarmi il fidanzato…. in fondo era già successo una volta. Forse era un po’ gelosa?
- Ascoltami, deve essere così. Mi hanno raccontato tutta la verità.
Lei aveva parlato a lungo con loro, ma non c’era nulla da fare, era deciso, sarebbe stata la serata del commiato.
Bella cena. Alla buona, tranquilla. Come lo può essere una cena organizzata in una squallida camera per studenti fuori sede da due quindicenni che giocano a fare le signore con due bellissimi uomini. Sorrisi, risate.
Stesi sul letto, trascorremmo molto tempo a chiacchierare e a guardarci negli occhi, Nello ed io. Sguardi velati di rassegnata tristezza. Che occhi aveva Nello. Sospese nell’aria, parole inespresse. Perché lo fai? La risposta tacita era: Ho deciso. Per ora va bene così. So che è un errore, so che è sbagliato e forse me ne pentirò per tutta la vita ma è una mia scelta. Mi conviene, perché rinunciare a tutto questo?
Fu irremovibile, Nello. Poche furono le parole che ci scambiammo in proposito, ma ci capimmo. Non poteva neanche iniziare una storia tra noi. Non doveva. Io ero troppo giovane, ingenua, perbene. Non meritavo un amore del genere. Parole sospese nei nostri sguardi, occhi incollati negli occhi. Non si staccavano più, i nostri occhi.
Li accompagnammo alla porta. Un ultimo sguardo dolce, imbarazzato e triste. Andarono via.
Andarono per la loro strada. A vendere per denaro il loro corpo alla migliore offerente della città- bene.
Alle tue spalle una ragazza troppo giovane, troppo perbene. Ciao Nello.