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Nemici di Grisù; la vendetta

Creato il 18 gennaio 2011 da Ayameazuma

Nel post “Nemici di Grisù” abbiamo parlato della proposta Bovo/Costa ufficializzata dall’assessore veneto Speranzon.

Ad oggi, dopo solo 48 ore dall’inizio della vicenda, la situazione è cambiata. Citiamo Loredana Lipperini dal suo blog:

Intervenendo a Fahrenheit, il programma pomeridiano di Radio3, la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha duramente preso le distanze dall’assessore alla cultura Raffaele Speranzon, che nei giorni scorsi aveva chiesto il ritiro dalle biblioteche civiche dei libri di quegli autori che nel 2004 avevano firmato un appello per Cesare Battisti. “Ritengo che quella di Speranzon sia un’iniziativa a titolo personale e non espressa nel suo ruolo istituzionale. Qualora presentasse la proposta in giunta, sappia che la provincia di Venezia non la sosterrà. Le biblioteche sono un luogo libero”. Condanna anche da Claudio Leombroni, vicepresidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, che ha annunciato una presa di posizione ufficiale: “Speranzon fa torto all’intelligenza dei lettori italiani, perfettamente in grado di giudicare da soli”. La scrittrice Michela Murgia, vincitrice del Premio Campiello, ha sottolineato il pericoloso precedente costituito dalla proposta, mentre lo storico Luciano Canfora l’ha accostato al ritiro dalle biblioteche delle opere di autori ebraici durante il fascismo. “Un’iniziativa, quella di Speranzon, di gigantesca idiozia”.

Ora, il problema che si pone qual é? Un assessore non può parlare a “titolo personale”, per fare ciò che ha fatto ha usato ampiamente la propria veste istituzionale. Se un assessore ALLA CULTURA (?) arriva a pensare certe cose – e per favore lasciamo perdere le ideologie politiche, che poco ci azzeccano nel contesto – dove arriveremo?

Perché per quanto ora la questione si stia raddrizzando, resta il fatto che crea un pericoloso precedente.

Personalmente non vorrei MAI ritrovarmi a vivere in un’Oceania/Eurasia/Estasia qualsiasi. Già con i media televisivi siamo ad un passo dalla fine, ma se altri assessori (o qualunque sia la loro carica) decidesse di seguire le gesta di Bovo, Costa e Speranzon? E se ci fosse un’autorità che concedesse loro la libertà di farlo?

Pensiamoci.


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