Nemmeno tu saviano

OSSO, MASTROSSO, CARCAGNOSSO

Il ministro degli Interni, Maroni, si è sentito offeso personalmente, perché Saviano ha semplicemente detto quello che sta succedendo e cioè che la Lega interloquisce al nord con l’ndrangheta, perché la malavita vuole fare affari e perché cerca referenti politici e li trova anche nella Lega. E’ cosa nota, notissima a tutti.

E allora perché questo sentirsi offeso?

Forse perché è stata nominata la  “santa e pura e casta”Lega?

Ma un ministro serio, anziché offendersi, dovrebbe reagire in modo diverso e cioè dire che dovrà provvedere immediatamente affinché anche al nord  si faccia luce su questo connubio  con l’ndrangheta, perché una situazione del genere lo preoccupa. Dovrebbe cioè avere una reazione da “ministro della Repubblica” che si fa carico di risolvere i problemi del paese, invece di accusare chi denuncia queste situazioni.

Maroni,  invece offesissimo, ha preso carta e penna e ha scritto queste parole: “ Le dichiarazioni di Saviano sono prive di fondamento e diffamatorie  nei confronti del movimento politico cui appartengo. Chiedo di poter esercitare il diritto di replica per contestare tali falsità nel corso della prossima puntata”.

Le ha inviate  ai Presidenti di Camera e Senato, all’intero consiglio di amministrazione della Rai, al Direttore della Rai e al presidente della vigilanza Rai, Sergio Zavoli.

Inoltre ha intasato tutte le agenzie giornalistiche, ha parlato a Radio Padania, ha tirato in ballo anche il Presidente della repubblica.

Ma perché tanta agitazione? Per caso ha le mani in pasta anche lui?

Quello che ha detto Saviano è il frutto dell’inchiesta giudiziaria dell’Antimafia di Milano e Reggio Calabria, sul nuovo assetto dell’ndrangheta  e sulla sua presenza culturale e politica  ed economica in Lombardia.  E’ tutta roba scritta. Saviano non si è inventato nulla.

Ma per Maroni il suo partito è senza peccati, figurarsi poi se fa affari con l’ndrangheta, ma quando mai!

(Sull’origine della mafia ‘drangheta e camorra, una leggenda?  Mica tanto. Di questo si interessò anche Nicola Calipari leggere qui)