I pionieri che hanno avuto il coraggio di introdurmi in tale dorato mondo sono i ragazzi di Eastpak. Un marchio che non c'è bisogno che vi presenti perché immagino che tutti voi avrete posseduto un loro zaino / borsello / portafogli / cartella nel corso dei vostri anni migliori (non come me che ero una bambina sfigata e che in 4° elementare mi regalarono un Invicta il quale, nonostante tutti i miei sforzi, non si distrusse mai al punto tale da indurre Madre a sostituirlo, ragion per cui guardavo gli Eastpak altrui con il naso appoggiato alla finestra come solo Dickens saprebbe raccontarvi). Quello che forse non sapete è che recentemente la Eastpak ha lanciato una piccola collezione appositamente pensata per chi c'ha un lavoro, una vita e i cazzi che gli abballano per le cervella, ma che non per questo intende abdicare al proprio status di "giovane adulto metropolitano" andando in giro come uno scappato di casa. Si chiama Authentic Digin ed unisce l'utile al dilettevole, permettendo a chi possiede uno di questi pezzi di andare in riunione o in viaggio senza rinunciare alla comodità o allo stile (vintage).
E qui veniamo alla parte drammatica della faccenda. Perché questi veramente mi hanno fatto le foto. Cioè, io glielo avevo detto che in foto sembro un gabinetto semovibile, soprattutto se non conosco da almeno 15 anni il fotografo e abbiamo fatto le vacanze insieme, ma niente quelli hanno insistito che stavo benissimo... I risultati ovviamente potete apprezzarli.
Per quanto riguarda l'AUTFIT adottato, sebbene l'opzione Olivia Palermo avesse vinto a man bassa sulle altre, quella mattina i miei skinny hanno deciso di starmi insopportabilmente stretti e ho dovuto optare per questa jumpsuit nera con Tshirt bianca, decolté di vernice nera E cappellino (indispensabile per camuffare la cazzodicanità dei capelli). In fin dei conti sono abbastanza contenta del risultato che mi rappresenta alquanto. Probabilmente Olivia non sarebbe d'accordo ma di questo ne parleremo nel Fescion Aicon a lei dedicato.
In sintesi, non so se questa resterà un'esperienza divertente o si ripeterà in futuro. Onestamente, se quelli della Eastpak hanno visto le mie foto credo che sarò messa sulla lista nera di quelle-che-no-piuttosto-la-morte. Però mi sono divertita. Ho dato uno sguardo nello strano mondo degli eventi di moda, dove si beve solo birra Asahi. Ho conosciuto alcune persone che di mestiere fanno veramente le fashion blogger. Ho appurato che il Direttore Marketing della Eastpak è figo. Ho avuto la conferma che io sono la nemesi di una fescionblogger. E ho portato a casa una borsa. Ah e poi ho deciso che sul blog ci devo aggiungere la mia mail. Però con calma che sennò mi sale l'ansia.