Ci avevano sempre detto di stare tranquilli. E noi abbiamo obbedito al massimo delle nostre possibilità. Ma all’avvicinarsi della visita medica di controllo, come per ogni cosa che riguarda la salute di un figlio, un po’ di tensione è salita. La nostra piccola Amaranta, infatti, è nata con un leggero soffietto al cuore che l’ha costretta a un paio di giorni di ricovero alla nascita (semplicemente per fare i dovuti accertamenti) e a un paio di ecocardiogrammi al termine dei quali ci siamo sempre sentiti dire che tutto stava procedendo per il meglio. Oggi abbiamo effettuato un ultimo controllo, a sei mesi dal precedente, anch’esso andato a buon fine e solo al termine del quale abbiamo tirato il nostro bel sospiro di sollievo (in ospedale insieme al cardiologo, infatti, c’era un tirocinante, e quando c’è un tirocinante, si sa, il medico passa minuti interminabili a spiegare al suo “pupillo” cose espresse in quel linguaggio incomprensibile a noi comuni mortali e con quell’espressione grave che farebbe sbiancare un nigeriano
). In ogni modo, tutto è andato come speravamo. Solo tra un anno faremo l’ultimo (almeno spero) controllo, ma ad oggi, il soffietto sembrerebbe richiuso.Così avviene, infatti, nella maggior parte dei casi. Tempo qualche mese dalla nascita e il soffietto se ne va. Succede a tantissimi neonati e non c’è nulla di cui preoccuparsi. Basta fare i dovuti controlli. Per soffio al cuore, si intende semplicemente un rumore particolare causato nelle valvole cardiache dal passaggio del sangue. Generalmente, dopo che con un fonendoscopio il pediatra lo ha rilevato, si effettuano un elettrocardiogramma o un ecocardiografia. L’intensità del soffio può variare dall’essere appena percettibile al presentare vari livelli d’intensità, ma se il soffietto è fisiologico c’è davvero poco di cui allarmarsi.