Tra voi non sarà così, ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo» (Mt 20,25-27) anno zero
“Voi mi dite: “Ma tu sei il Papa” come per dire che sono diverso da voi. Non è vero. Io sono come voi, uno di voi” ( Papa Francesco giugno 2013)
Sulla liturgia dei potenti si è sempre consumata la storia della Chiesa e dello Stato; con la statalizzazione del cristianesimo (inizio dell’pera Costantiniana) è anche iniziata la corruzione e la conseguente parabola discensionale dello stesso.
Si sa, potere e verità non vanno mai troppo d’accordo; ma proprio grazie al potere la verità gestita dagli uomini ha avuto la pretesa di rendersi immortale.
Senza il potere, cioè senza l’abuso e il ricorso alla violenza, la Chiesa sarebbe durata duemila anni? Certo, mi si potrebbe obiettare che 2000 anni sono ancora nulla se paragonati al tempo di certi altri sistemi intergalattici, non sono che lo sputo di un rospo, ma se invece consideriamo che ogni grande civiltà è durata la media di qualche secolo, mi sembra di potere concludere che venti secoli sono un tempo di tutto rispetto.
Tuttavia io mi chiedo anche: “Ma il cristianesimo vale solo perché sembra che nulla riesca a delegittimarlo? Ma poi perché questo non è accaduto? Solo perché il potere sta alla Chiesa come il satanismo sta al male? E se invece dovessimo cominciare a volere, desiderare, progettare e sentire con determinazione una chiesa non potente? non persecutrice? non arrogante? non accentratrice? non ammantata di segreti inconfessabili? non dispensatrice di privilegi? non sorda e muta e ceca alla realtà degli uomini?
Fantascienza? Forse.
Però qualcosa sta cambiando: abbiamo per la prima volta nella storia un Papa gesuita, un Papa nemico della mondanità, un Papa semplice che rifugge il già conosciuto e il fuori discussione, un Papa fuori dalla curia malata e corrotta, un Papa che si privilegia di cose ordinarie e comuni come se fossero i soli tesori da perseguire aldilà dei lussi, delle cose esclusive e pretestuose.
Staremo a vedere come procede questo treno, quali saranno le prossime destinazioni e scelte che si avrà il coraggio di incoraggiare.
Per il momento sto leggendo con grande gusto Versetti pericolosi di Alberto Maggi edito da Campo dei fiori e poi ci risentiremo su quanto questo linguaggio avrà messo in movimento nel mio piccolo cuore…
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