“Nera di malasorte”, libro di Marco Della Croce: un romanzo ambientato nella città di Spezia

Creato il 05 luglio 2014 da Alessiamocci

Leonardo Sciascia in Todo Modo aveva raccontato un giallo dagli inquietanti risvolti politici. È noto che il nostro stato sia carico di istituzioni che non sono abituate a riconoscere i propri sbagli. Quando uno scandalo tocca un funzionario giapponese, di solito questo si dimette proferendo scuse a destra e sinistra.

In Occidente l’onore ha altre sfumature.  La storia di Italia è fitta di misteri ancora irrisolti: Ustica, le logge piduiste, gli archivi nascosti nelle cantine ministeriali non sono solo leggende metropolitane. E ancora la mafia, le commistioni tra apparati dello stato e situazioni diverse, ambigue.

Spesso e volentieri chi sa tace, e chi non sa non riesce ad arrivare a nessuna verità. Alcuni tacciono morbosamente orgogliosi del proprio status sociale, la cui apparenza sembra valere più della vita di altre persone, altri sono costretti a tacere perchè minacciati, perchè mai verrebbero creduti, o chissà ancora perchè.

Chi indaga sui misteri d’Italia ricopre un ruolo fragile, e deve combattere una lotta che non sempre è vittoriosa. Chi vorrebbe giustizia desidera vivere in una nazione più armoniosa, senza ipocrisie, più giusta. Ma i misteri non sono pochi, e sarebbe presumibile che nessun settore delle istituzioni italiane ne sia esente, vista l’ormai costante tendenza all’insabbiamento delle prove, o talvolta addirittura alla mancata presenza di una giustizia, troppo lenta a scoprire la verità e condannare i colpevoli risarcendo le vittime.

La tendenza in atto il popolo italiano la conosce bene: la vede tutti i giorni sui quotidiani, la commenta al bar, in famiglia, per strada. L’idea che il mondo politico sia fradicio di corruzione è ormai assodata lungo tutte le generazioni viventi.  Ed essendo così radicata, non è certo una novità, quella di cui si sta parlando.

Marco Della Croce è farmacista e giornalista. È nato nel 1961, e nel 2013 ha pubblicato un romanzo. “Nera di malasorte” è uscito per Felici Editore, e porta in copertina un sottotitolo: 18 marzo 1969: la prima indagine del commissario Sbrana. Il romanzo, che ha avuto un buon successo di pubblico nella zona dove è stato ambientato, la città di Spezia, (non dite mai a uno spezzino La Spezia. Per loro la città è Spezia), si snoda in pochi giorni, sullo sfondo delle lotte studentesche.

Il commissario Sbrana è un poliziotto giovane e intuitivo, amante della buona tavola e della musica rock, ma vive un periodo di crisi di identità: è combattuto tra le ipocrisie, gli scambi di favore, il mondo retorico e iniquo della Polizia, e l’aria nuova dei valori di pace e libertà che si stanno inerpicando su per il muro dello Spirito Umano. Non sembra ancora pronto però per lasciare la polizia e dedicarsi del tutto a un mestiere meno coinvolgente ma più puro, lo dimostra anche l’innamoramento per la giovane insegnante libertaria Agnese, combattuto dall’inebriante sapore della libertà che lui non conosce ancora del tutto, e i comportamenti stigmatizzati che lo fanno sembrare troppo un poliziotto, incapace di distinguere la regola dall’eccezione.

Ma la sorte lo porta a dover rimandare la sua decisione di uscire dalla polizia, perchè la città è colpita da uno spaventoso omicidio, assolutamente improbabile in una semplice cittadina di mare. Ben presto Sbrana e il suo sagace e imprevedibile appuntato napoletano si trovano dentro le loro indagine persino i servizi segreti e i reduci della Decima Mas, un corpo speciale di truci assassini fascisti che vorrebbe rifondare la base per un’istituzione più forte, minacciata dalla novità dei valori della giovane sinistra e stanca di vedere le attuali istituzioni incapaci di usare il pugno di ferro con chi di dovere.

In altre parole Sbrana si trova coinvolto in un’indagine enorme, più grande certo di un omicidio per sesso, come sembra che tutti siano portati a credere, dove la verità verrà a galla piano piano, nascosta via via dalle incapacità o dagli interessi di molti, ma improvvisamente in tutta la sua lucida, disarmante, semplice bellezza.

Written by Alessio Barettini


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