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NERAINTERVISTA - Artemisia Loro Piana e il noir "Mare di Fiele"
Creato il 12 aprile 2010 da Luca Filippi
Artemisia Loro Piana vive a Biella. Ha lavorato presso il Municipio di Valle Mosso fino al 2008. Ora occupa la maggior parte del suo tempo scrivendo e dipingendo quadri naif. Nel 2006 ha pubblicato il suo primo libro, Imperfetto ( Il Filo).
"Mare di Fiele" è il suo ultimo lavoro, vincitore del premio Thriller Magazine.
Artemisia ha accettato di rispondere alle domande della Neraintervista.
1. "Mare di fiele" è un thriller ambientato a Biella. Da quali riflessioni e inquietudini nasce questa storia?
Sono impulsiva e insicura. Faccio parte di quella categoria di persone che dovrebbero contare fino a dieci prima di parlare, ma non riesco mai ad andare oltre al due. Avevo avuto una discussione, banale, eppure ero consapevole che sarei rimasta inquieta a lungo.
Dal balcone fissavo l'orizzonte, con la sigaretta in mano, riflettendo sull'assurdità della mia irrequietezza. Era un bel tramonto. «E' adesso che gli dei ci giudicano per le cose che abbiamo fatto in questa giornata. Cerca di avere sempre la loro approvazione, se vuoi che il tuo sonno sia sereno». Da dove arrivasse quel pensiero non me lo domandai, ma era una bella frase per iniziare una storia. Scrivere è terapeutico; mi rilassa. Mi sedetti al PC e la scrissi subito, per non farmela scappare, mentre nella mia mente prendevano già forma le prime battute. Ho sempre amato il thriller, nei libri e sullo schermo; quello lo sarebbe stato. Dovevo solo decidere se la donna sul balcone era l'assassino o stava dalla parte della legge. Optai per la seconda ipotesi, in considerazione del fatto che il personaggio avrebbe avuto molto di me; essere un agente investigativo rientrerebbe nelle mie aspirazioni, mi fosse concessa una seconda vita. Biella è la mia città; è più facile muovermi in un ambiente che si conosce; non rimaneva che infilarmi nel personaggio e lasciarlo muovere liberamente. La storia sarebbe venuta da sola.
2. La protagonista del tuo romanzo è una giovane poliziotta, Virginia. Una donna ostinata e nello stesso tempo fragile, vittima di insicurezze e di rituali ossessivi. Quanto c'è di te in lei?
Nella recensione hai scritto: ostinata oltre la ragionevolezza, istintiva e vittima di rituali ossessivi fintamente rassicuranti. Ma…. stai parlando di me? :)
3. Il tuo romanzo si potrebbe inserire nel filone del "Nero italiano", storie ambientate nella provincia del Bel Paese. Che rapporto hai con il cosiddetto "Poliziesco all'italiana"?
Nessuno. Non ho mai letto un poliziesco all'italiana. Forse è tempo di fare ammenda. Amo il thriller più bizzarro, dove i personaggi sono meno ancorati alla realtà di tutti i giorni. A meno che tu non includa il romanzo di Carrisi nel Nero Italiano. Il Suggeritore mi ha affascinata oltremodo.
4. Nell'epoca del DNA e della tecnologia, delle superspecialistiche investigazioni del RIS, quanto conta ancora il talento investigativo del poliziotto?
Moltissimo. L'intuito è indispensabile. Le nuove tecnologie appianano la strada, ma se l'indagine non è condotta da un investigatore sagace, con una mente aperta a tutto, anche all'impossibile, non sono sufficienti.
5. Qual è il tuo rapporto con la scrittura e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ero adolescente quando mi innamorai di E.A.POE, sui banchi di scuola, su testi in originale. La proprietà di linguaggio, la terminologia, concisa ed efficace mi affascinarono ancor più delle storie fantastiche che creava. Lo invidiai e come ogni adolescente cerca di emulare il proprio mito, io cominciai a fantasticare e scribacchiare racconti fantastici. Poi la gioventù adulta che ti trascina, il lavoro, le prime responsabilità quindi l'età più matura presero buona parte del mio tempo e l'inventare storie divenne sporadico. Più avanti negli anni, ho ritrovato non solo lo spazio per questa passione ma anche una voglia ancor più intensa di farlo. Scrivere è un piacere che viene dal di dentro, ma anche una sfida con se stessi. Vuoi vedere fin dove può arrivare la tua fantasia, a volte ti stupisci per cosa il tuo cervello è riuscito ad elaborare e ti senti gratificato. Ho cominciato con brevi racconti e non sempre fantastici, qualcuno tragicomico, poi il mio primo Libro, Imperfetto, che è stato un «vomitare» attraverso una storia di fantasia, piena di personaggi allegorici e quasi surreali, tanti groppi che avevo in gola. Ma la mia passione è il thriller. Costruire Mar di Fiele è stato elettrizzante. La storia ( non avevo nessuna idea quando ho iniziato ) è venuta da sola. Mi è bastato entrare nel personaggio principale e sono saltati fuori tutti gli altri e gli accadimenti. Non sono io ad aver condotto Virginia, lei ha condotto me. Scrivo d'istinto, senza sapere cosa viene dopo, momento per momento.
Non ho intenzione di fare di Virginia Gronda un personaggio seriale. Al momento sono alle prese con un altro personaggio, molto più complesso e interessante e la trama della storia mi pare avvincente e molto «togli-sonno ».
Grazie Artemisia! Per chi fosse interessato, il romanzo "Mare di Fiele" è acquistabile presso i principali bookstore onlinee ordinabile in libreria.
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