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NERAINTERVISTA - Massimo Junior D'Auria e il nero della quotidianità

Creato il 15 marzo 2010 da Luca Filippi

NERAINTERVISTA - Massimo Junior D'Auria e il nero della quotidianità

Massimo Junior D'Auria è nato a Napoli nel 1989. Ha conseguito la maturià scientifica e attualmente è iscritto alla facoltà di Lettere presso l'Università "Federico II". Giovanissimo autore, da sempre coltiva la passione per la lettura e la scrittura. Ha recentemente pubblicato la raccolta di racconti "Nero n.9" con la casa editrice Sogno edizioni Massimo ha gentilmente accettato di rispondere alle domande di questa neraintervista: Massimo, ci puoi raccontare come è nata la tua passione per la scrittura e quanto tempo occupa nella tua giornata? La mia passione per la scrittura nasce durante la mia infanzia, infatti, sin dalle elementari mi sono cimentato nella parola scritta, scrivendo sia piccole storie originali, sia trascrivendo finali alternativi per i telefilm che veniva trasmessi in quel periodo o per i fumetti e libri che leggevo. Dopo qualche anno di silenzio, in cui ho preferito soprattutto leggere, ho ripreso a scrivere durante gli ultimi anni della superiore. Le mie sessioni di scrittura non hanno una durata specifica, a causa dell’università, dei piccoli impegni, e a volte della stanchezza. Ci sono volte in cui scrivo più ore di file, altre in cui finisco dopo nemmeno un’ora. In più ogni tanto vengo raggiunto da periodi più o meno lunghi di silenzio, in cui scrivo poco o nulla. La tua raccolta “Nero n.9” ha, come titolo, un colore e un numero. Ci vuoi spiegare il senso di questa simbologia? L’elemento nero è molto presente nelle storie, rappresenta la discesa nei sentimenti più biechi, più cupi, che spesso e volentieri fanno capolino nell’animo dell’uomo o in questo caso dei personaggi. Il nero però non è vero e proprio noir, Nero N.9 non è un noir puro, ma subisce varie contaminazioni da parte di altri generi, come il fantastico. Ma appunto il nero è il comune denominatore che avvince nelle sue spire i protagonisti e le loro storie. Il nove può rappresentare diverse cose, per diverse branche del sapere: nove sono le muse; nove i mesi di gestazione; il nove per Dante è la massima espressione dell’amore per Dio, in quanto quadrato di tre; il nove d’altra parte da alcuni occultisti è considerato come il numero di Lucifero. Quindi questo numero può rappresentare degnamente le contrapposizioni di sentimenti, azioni e situazioni presenti nella raccolta. Ho pensato che questo fosse il titolo giusto perché “rischia” di rimanere impresso, facendo chiedere all’eventuale lettore: il perché della scelta di tale nome. Alcune storie (penso per esempio a “Lettere al mago Gesuele”) possono essere inserite nel genere del “nero italiano”. Qual è secondo te il rapporto tra il noir e il mondo della provincia? Penso che il rapporto tra noir e il mondo della provincia sia indissolubile, per alcuni frangenti. Situazioni e delitti attuati in provincia non trovano riscontro, a volte nemmeno simile, in città. Mi sovviene alla mente subito la questione della saponificatrice di Correggio, non credo che una situazione del genere avrebbe trovato spazio in città. Si tratta soprattutto del diverso tipo di vita, suppongo. Penso che per alcuni aspetti il nero possa trovare terreno maggiormente fertile in provincia, come se ci fosse più spazio per la sua crescita e diffusione. D’altra parte non posso compiere una vera e propria dissertazione non avendone i titoli. C'è un autore che ti ha particolarmente colpito o ha influito sulla tua formazione, in particolare nel genere “noir”? L’autore che mi ha colpito più di tutti, parlando in generale, è sicuramente Stephen King, molti storceranno il naso considerandolo sin troppo commerciale, ma penso che questo possa essere pensato solo da conoscitori superficiali di King, in fondo, nei suoi testi c’è molto altro, e qualcosa dei miei scritti ha risentito sicuramente della sua influenza. Apprezzo moltissimo anche Kafka e Orwell. Per quanto riguarda il genere noir, non ho scrittori preferiti, anche perché cerco di assorbire quanto di buono c’è, se c’è, in ogni lettura di qualsiasi genere, infatti, come ho già detto non definirei mai Nero N.9, una raccolta completamente noir. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? A cosa stai lavorando? Per il momento sto lavorando a più progetti, ma preferisco non parlarne, in quanto non sono sicuro che vedranno la luce. Purtroppo mi sono trovato spesso a dover accantonare scritti, anche in stato avanzato, perché non soddisfacenti o per altri motivi. Quindi non posso sapere con sicurezza cosa porterò a termine prossimamente. È certo che però le idee non mancano! Grazie, Massimo! Per chi fosse interessato, la raccolta "Nero n.9" è ordinabile in libreria, o acquistabile online presso la casa editrice Sognoe il portale ibs

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