cast:Francesca Rettondini – Rosario Petix – Giuseppe Calaciura – Riccardo Maria Tarci – Enzo G. Castellari – Ruggero Deodato – Claudio Fragasso regia: Giorgio Bruno soggetto: Giorgio Bruno – Davide Chiara sceneggiatura: Riccardo Trovato – Davide Chiara musica:Marco Werba durata:80 min
D’aquino e Costa (Rettondini e Petix) sono due ispettori di polizia in una città del sud (Catania?) afflitta da violenza e criminalità; a pesare su una situazione già critica si aggiunge “l’avvento” di un crudele e sadico serial killer che tortura ed uccide giovani donne ispirandosi agli omicidi raccontati in un romanzo intitolato “Disegni di Sangue”.
Come è naturale, i primi sospetti cadono su Dora Pelser, autrice del romanzo, e sul suo editore/amante Piero Mazzoni, specialmente quando il maniaco comincia ad usare come fonte d’ispirazione assassinii descritti sul nuovo lavoro della donna (“Nero Infinito” per l’appunto) non ancora dato alle stampe. La soluzione però non è così semplice….ma molto, molto più banale!
Ci risiamo; ennesimo tentativo di riportare in vita il defuntissimo thriller “all’italiana”, farcendolo con tutti i luoghi comuni possibili e stereotipi immaginabili e decorandolo con personaggi e situazioni tra le più improbabili, ma è come voler insufflare la vita in un corpo morto attraverso una cannuccia dell’estathe. Il risultato è una storia piatta come la linea dell’elettroencefalogramma di Patrick, con un “maniaco” identificabile dopo i primi 5 minuti di film (anche perché non ci sono altri sospetti) e che somiglia al Picone del famoso duo di cabarettisti ed altrettanto (e del tutto involontariamente) comico. Diciamolo, cosa ci si può aspettare da un film dove l’attrice che recita meglio è la Rettondini (con buona pace di R.M. Tarci relegato all’idiotissimo ruolo dell’editore); dove le scene splatter sono “raccontate” fuori campo e l’azione ed il pathos fanno concorrenza alla vitalità tecnica di un episodio di RIS?
E a poco serve montarci sopra un titolo di Argentiana memoria, e neanche usare la paraculata dei cameo dei tre simpatici Fragasso, Deodato e Castellari; Nero Infinito rimane un film brutto, che più brutto e stupido non si può, neanche col candeggio. Nemmeno la Mediaset sarebbe stata capace di produrre materiale di così basso consumo….e poi, sto Giorgio Bruno, chi cacchio è?
Almeno cambiati nome, dài….
Archiviato in:CINEMA, DVD Tagged: bad and mad, psychothriller, splatter/gore, vergogne italiane
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