Non vorrei parlare di pessimismo introducendo i testi tratti dalla raccolta “Nero, l’inchiostro” (Edizioni Montag) di Fabio Barcellandi. Non vorrei perché ne ha parlato esaurientemente Beppe Costa nell’introduzione e perché pur essendo indubbio che del pessimismo è presente in questo libro, quella che Fabio Barcellandi ci offre è una riflessione sulla morte e sul male e sul sentimento d’angoscia che ci ispirano. Sentimento da cui cerchiamo di distoglierci ognuno nel modo che più gli aggrada. Il poeta se ne distoglie scrivendo? No, semmai è vero il contrario, ossia scrivendo gli va incontro, lo fronteggia senza aria di sfida, senza arroganza, piuttosto con la dignità di chi sa di essere il più debole, di chi sa che ne uscirà sconfitto, ma non prima di avergliele “cantate”. Nella poesia “IR-REALTA’” Fabio Barcellandi scrive: “mi sono costruito un caldo e accogliente nido/nell’illusione/ di poter vivere nudo sulla dura terra/ del disincanto” e in quel nido mi sembra di ravvisare la poesia che lo mette faccia a faccia “con il vero dolore che custodisco… me stesso!”. Ecco l’esserci, l’essere nati, l’essere terreni (l’irrevocabilità rilkiana dell’essere stati terreni!) è il dolore, un dolore che si riscatta nella parola e nella speranza. Parola che nella poesia di Fabio Barcellandi è ora canto sommesso ora grido, nella precisa consapevolezza che ognuno di noi è impastato di cielo e terra, di dolore e paradiso.
(Lucianna Argentino)
FUORI DAL CORO
d’altro canto
io
*
SPERANZA, DI NON ESSERLO
la disperazione è silenziosa
la diresti muta
se non conoscessi perfettamente
ogni sua singola parola
a memoria
la disperazione è calma
la diresti inerte
se non conoscessi perfettamente
ogni suo singolo movimento
a memoria
la disperazione è miope
la diresti cieca
se non conoscessi perfettamente
ogni sua singola forma
a memoria
la disperazione è acida
la diresti amara
se non conoscessi perfettamente
ogni sua singola dolcezza
a memoria
la disperazione è pacata
la diresti sorda
se non conoscessi perfettamente
ogni sua singola reazione
a memoria
la disperazione è disperata
la diresti senza speranza
se non conoscessi perfettamente
ogni sua singola speranza
a memoria
speranza
la disperazione è speranza
la diresti disperazione
se non conoscessi perfettamente
ogni sua singola speranza
a memoria
speranza
di non esserlo
speranza!
*
LA MORTE
canto
d’amore
per la vita
che’ tutta per sé la vuole
*
RESURREZIONE
dura è la vita
e ancora più duro è il viverla
con tutto il suo fardello di
pene
dolori
e sofferenze
è dunque la morte l’unica speranza?
il sollievo ultimo
e tanto agognato?
non la fine dunque ma l’inizio
sì
*
A TUTTI I COSTI
se vero è che non tutto il male viene per nuocere
vero è anche che non tutto il bene giova a chi lo riceve
ma io scelgo di non voler trovare a tutti i costi
il bene nel male
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la forza nella fragilità
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la ricchezza nella povertà
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la gioia nel dolore
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la salvezza nella malattia
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
il sorriso nel pianto
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
una carezza in un pugno
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
l’amore nell’odio
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
l’arcobaleno dopo il diluvio
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la quiete dopo la tempesta
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la solitudine nella confusione
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
il silenzio del rumore
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la pace con la guerra
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
il positivo del negativo
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la giustificazione di un torto
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la bellezza dell’orrore
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la speranza nell’improbabile
scelgo di non voler trovare a tutti i costi
la vita oltre la morte
perché non vorrei ritrovarmi a tutti i costi
morto in vita
a tutti i costi
*
STILLICIDIO
ogni risveglio
un’ignara di sé
stupida
insignificante lacrima
riga il mio viso
truccando il vero dolore che custodisco
…me stesso!
*
PER AMORE, SOLO PER AMORE
dal buio
la luce uscì
più non lo vide
e fu così
che per amor
si spense
*
ANCHE
di qualunque cosa
più non si dica
… è così!
è anche così
è anche più di così
è anche più complicato di così
il male non è insito nell’uomo, ma l’uomo sa farlo e anche molto bene se vuole
il male non è insito nell’uomo, o l’uomo non saprebbe fare il bene in nessun caso
il male non è insito nell’uomo, o l’uomo non proverebbe piacere nel farlo
il male non è insito nell’uomo, o l’uomo non saprebbe distinguerlo
il male non è insito nell’uomo, o l’uomo non sarebbe responsabile delle sue azioni
il male non è insito nell’uomo, o l’uomo non sarebbe tale diversamente
il male non è insito nell’uomo, o l’uomo sarebbe un d(emon)io
il male non è insito nell’uomo, ma l’uomo sa farlo e anche molto bene se vuole
il male non è insito nell’uomo, ma anche l’uomo lo conosce, adesso
a sua immagine e somiglianza
*
VITA
un grido
fino a perder
la voce
a diventare assordante
… così
assoluto silenzio
Fabio Barcellandi (Brescia, 1968) anche se sconosciuto, non è un nome nuovo nel panorama editoriale e poetico italiano. Ha pubblicato un corpus di nove poesie nell’antologia “Il Mercante d’Inchiostro” edita da Farnedi Edizioni, un ulteriore corpus di sette poesie nell’antologia “Florilegio” edita da Lisi Editore e la silloge “Parole Alate”, poesie ispirate dall’omonima canzone di Meg, edita da Cicorivolta Edizioni. Attivo anche nella narrativa, suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste Macworld e Writers Magazine Italia, con la quale collabora; coopera anche con il sito di scrittura creativa Opposto.net, che si occupa di creatività, narrativa, racconti e poesia, e con Tellusfolio.it, il giornale telematico dedicato ad argomenti di attualità e cultura. Vincitore del premio Solaris edizione 2008 delle Edizioni Montag, pubblica la silloge “Nero, l’inchiostro – che tu chiami parole“. Da gennaio 2009 organizza insieme al poeta Beppe Costa i “Poeti Dallo Spazio“: occasioni d’incontro di poeti, pittori, musicisti, cantanti e attori provenienti da ogni parte dell’universo, per dare concretezza materica a una poesia che si vuole fàtica! A giugno 2009 quattro sue poesie inedite sono state inserite in “Quinto Colore”, AA.VV., Editrice M.C.Editing, la prima Antologia de “La Scrittura Creativa di Opposto”. Prix Teranova 2009 per la poesia. Suoi aforisimi sono presenti nell’agendina 2010 de “La Scrittura Creativa di Opposto”: “365 piccoli giorni“, pubblicata a dicembre 2009. Un suo racconto sarà pubblicato nel mese di giugno 2010 in “Quinto Colore racconta l’Italia“, la seconda Antologia de ”La Scrittura Creativa di Opposto”. E ora che “La scrittura creativa di Opposto” diventa casa editrice (maggio 2010), è stato chiamato a far parte del comitato editoriale e a essere il curatore della collana di poesia alterativa “I Nei”.