…è inutile che rifaccio il verso a D’Annunzio Pascoli Carducci,
dejà vu dejà entendu…
gli autunni e le stagioni sono sempre uguali
non cambiano colori se li canto in versi sciolti o in rime sparse..
né sprigionano profumi nuovi…
settembre andiamo è tempo di migrare
l’autunno è giallo
l’inverno è bianco
lenta la neve fiocca, fiocca,
sempre fiocca la neve pe ‘l cinerëo,
dejà vu dejà entendu…
e non credere che la mia emozione
siccome è “mia” allora è nuova,
io sol l’ho vissuta
e or mi delizio a teco raccontarla,
e te la rimando con questi accenti riflessi e circonflessi,
te specchiati e dimmi se non pruovi
l’identica mia emozione!
Mescolati alla mia lacrima,
al mio tormento,
al mio lamento,
al mio amor struggente,
alla mia sete crudele,
alla mia fame vorace,
aliena la tua mente…
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Ma io non sento niente,
o meglio: dejà vu dejà entendu!
nescio, che facio alor?
er poeta de seconda mano…