Nessun dolore

Creato il 01 giugno 2012 da Emmecarla

Se il dolore aiuta a crescere io sono Matusalemme. Se il dolore aiuta a crescere dovremmo avere TUTTI una capa così. Dovremmo assomigliare a esseri super sensibili che hanno fatto tesoro del loro vissuto contorto e cercano di aiutare gli altri per evitar loro di percorrere lo stesso calvario. Non mi pare che questo succeda tanto spesso e, in ogni caso, se il dolore aiuta a crescere voglio tornare nel liquido amniotico e indossare i pannolini al posto del tanga. Sì, ho letto di questa teoria da qualche parte. E’ un vecchio adagio, lo so. Ma ogni volta che qualche “psi” autorevole scrive a tal proposito fiumi di parole, mi acchiappa un travaso irreversibile di bile. Infatti, appena afferrato il concetto di base, leggiucchiando l’incipit del testo “rivelatore”, prima sono saltata dal divano (e dire che ero comodamente svenuta tra i cuscini dopo una giornata infernale), poi mi sono messa a ridere (che mia figlia stava per fare i bagagli nella speranza di trovare ricovero da qualcuno meno fuori di testa della sua mamma) e poi mi sono incazzata. Ma a chi può venire in testa una simile stronzata?  Tutti abbiamo attraversato dei momenti dolorosi che, la maggior parte delle volte, ci hanno lasciati più inebetiti che consapevoli. Abbiamo “dovuto” affrontarli, fare il contrario sarebbe stato impossibile. Ma non credo che ci siamo sentiti meglio pensando che il nostro “io” ne avrebbe tratto vantaggio in termini di maturità. Forse il dolore ci ha “costretto” a scoprire parti nascoste di noi che avremmo lasciato volentieri in un file senza nome. Avremmo fatto volentieri a meno di quel disagio interiore e di quella tristezza perenne che accompagna la dimensione buia della nostra anima. Avremmo preferito, senza ombra di dubbio, non avvertire una stretta allo stomaco infinita a beneficio di una bella, sonora risata. Che, forse, non ti aiuta a crescere ma può farti affrontare la vita con più grinta e serenità. Perché, diciamolo francamente, il dolore non è proprio una sferzata di vitalità. Quando lo provi sulla tua pelle ne hai una paura folle e non basta che il tempo passi perché dentro di te rimane un’angoscia appiccicaticcia che, spesso, ti costringe a camminare in punta di piedi. Perché se magari fai troppo rumore, lui si accorge di te e ti colpisce di nuovo. E quel “di nuovo” sai che non te lo puoi permettere. Perché magari non sarebbe facile venirne “di nuovo” a capo. E, allora, basta con queste menate psico-folli. E poi “non tutti hanno voglia di crescere… forse perché sono consapevoli delle difficoltà che incontreranno crescendo”, questo lo ha detto Jim Morrison, non io…


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