Passano i giorni, le stagioni, ma le stranezze umane restano eccome...
Nessun imbranato sulla strada, nessuna caciarona di periferia. Sembrava, stranamente, tutto regolare. E invece...
Grazie a un colpo di coda del picco glicemico dato dalla pappa reale riesco a tenere almeno un occhio aperto, giusto per capire ed essere conscia del luogo in cui mi trovo. Giro e la testa e... orrore!
Dopo l'uomo "sputacchius" mai pensavo di trovare l'uomo "cannibalus".
Pensavo che la pratica dell'onicofagia fosse circoscritta all'area unguale. Invece ho notato con immenso senso di disgusto che tale pratica si può estendere, in certi individui, a tutto il dito.
Questa persona prendeva mezzo dito in bocca e lo mangiava come fosse una coscia di pollo. Con avidità usava i denti come raspe che portavano via il primo strato di pelle, per poi fermarsi quando ormai l'osso sembrava irrimediabilmente raggiunto. Guardava con soddisfazione l'operato e riprendeva con un altro dito. Forse una volta arrivato a destinazione avrebbe divorato entrambe le mani e sarebbe stata un'ottima scusa per non andare a lavorare. Sarebbe infatti dovuto andare direttamente a farsi fare un trapianto, dato che ormai non ne rimaneva che una impalcatura senza più né pelle né carne.
Dopo essere scesa, e salita sul bus, mi sentivo pronta ad affrontare qualsiasi pericolo!
Magazine Talenti
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