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Nessun posto è come la propria casa

Creato il 15 agosto 2012 da Delpiera @PieraVincenti

Nessun posto è come la propria casaCasa. Basta una parola per evocare miriadi di sensazioni e di ricordi, che si confondono con gli aromi delicati delle torte nei giorni di festa, con i sorrisi e le risate, con gli abbracci e le lacrime, con la voglia di restare e il desiderio di fuggire via, lontano. Casa è «un luogo in cui la memoria agisce insieme al desiderio e spesso lo contraddice, un luogo (più che uno spazio) in cui rifugiarsi, che aiuta ma anche che opprime, un luogo che ha confini da definire e da difendere, un luogo a cui fare ritorno, un luogo dal quale guardare il mondo, privato, personale, interno, familiare, mio» (Roger Silverstone).
Nessun posto è come la propria casa, quella che contiene la nostra vita, che ci ha visto crescere, gioire e soffrire, che è stata complice e oppressore, che nel bene e nel male ci ha reso le persone che siamo. Il nostro porto sicuro, dal quale allontanarsi e al quale fare ritorno. Ma ci sono luoghi sconosciuti che a una prima occhiata diventano casa: ti somigliano talmente tanto per carattere, stile, modo di essere che subito avverti quella sensazione così familiare, così intima, che ti fa esclamare: sono a casa. E non hai bisogno di nient’altro.
E poi ci sono quelle persone così straordinarie accanto alle quali ti senti a casa. Gli basta uno sguardo per leggerti dentro, ti guardano negli occhi e vedono la tua anima, e a un certo punto non servono più parole, i silenzi bastano a colmare le distanze e a unire oltre l’infinito. E sai di essere a casa. E non hai bisogno di nessun altro.
Ma poi, all’improvviso, il desiderio di evadere torna prepotente e non puoi fare altro che andare. Ma se quel luogo, quella persona, sono la tua casa allora sai che tornerai. Tornerai.


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